Pinocchio, da sempre favola educativa per i bambini, e La storia di Leonardo da Vinci, insegnamento di vita per “geni incompresi, conclamati e non”, saranno rappresentati in due location delicate di Messina: Casa Serena e la Casa Circondariale di Gazzi. La squisitezza di queste due opere entra in sintonia con due ambienti che, ordinariamente, non si sposano con il fiabesco o l’inventiva di uno scienziato ma che possono far volare l’immaginazione al di fuori di un centro per la terza età o di una cella. Tutto questo è reso possibile dall’Associazione Culturale “D’ArtEventi” la cui presidente Daniela Ursino, molto sensibile al Teatro sociale, ha presentato questa mattina, nella Sala Falcone Borsellino, il progetto di messa in scena “Mano con mano, l’artista e il suo pubblico”, rivolto ai giovani ma, in generale, a tutti i target e categorie.
Le due pièce, “Le Avventure di Pinocchio” e “Il Codice del Volo”, fanno parte del secondo appuntamento di un percorso artistico, iniziato a gennaio con Tindaro Granata. La prima si svolgerà domani alle 10:30 nel teatro di Casa Serena e si replicherà giovedì 12 giugno alle 17, al Policlinico, in occasione dell’apertura della Casa d’accoglienza “Il Bucaneve”, con l’intesa tra l’Azienda Ospedaliera e l’Associazione omonima. La seconda sarà sempre domani, alle 15:30, al Carcere di Gazzi.
I testi, la regia e l’interpretazione di entrambe sono affidate al brillante Flavio Albanese, oggi presente in conferenza stampa con il Maestro Roberto Re David che suonerà il pianoforte ne “Le Avventure di Pinocchio” con le musiche originali del film di Comencini. I due protagonisti collaborano insieme da diversi anni nella Compagnia del Sole, diretta da Albanese.
“Le emozioni che si scateneranno nei due luoghi scelti per l’esibizione saranno incredibili – afferma l’organizzatrice Ursino -. Si vuole dare attenzione a un genere di teatro senza confini mentali che riesce a coinvolgere varie istituzioni. Il progetto nasce da una sinergia con il Sindaco Renato Accorinti, il direttore del Carcere Calogero Tessitore, il direttore e il presidente di Casa Serena, Riccardo Tringali e Giovanni Ammendolia e chi porta avanti l’arte. Insomma, un connubio importante tra pubblico e privato”.
“Ogni volta che le forme culturali raggiungono l’anima è sempre un successo commenta il Primo Cittadino -. Le persone invisibili hanno bisogno di arte perché è rieducativa. E’ facile definire i detenuti ‘reietti’ ma occorre chiedersi se qualcosa non funziona nella società. Chi finisce in carcere non ha sempre tutta la colpa ma è necessario ricercarla intorno a noi. Questo progetto offre l’opportunità di analizzare i problemi interiori non solo per chi è ospite di Casa Serena o della Casa circondariale ma anche per tutti noi. In esperienze come queste, non c’è differenza tra pubblico e privato. Nella bellissima struttura militare di Campo Italia, vorrò realizzare un carcere per dare dignità anche ai reclusi”.
“Questo lavoro ci onora – spiega l’attore Albanese -. Il teatro non si fa da soli. E’ un lavoro quotidiano che si fa in comunità. Il nostro team conta su sociologi, musicisti, insegnanti. Ho scritto Pinocchio e l’ho dedicato a mia nonna che, per me, era Fatina. Io mi preoccupo quando esco da teatro. C’è una sensazione di fiducia. Mi sento di dover parlare di tutti gli argomenti con umiltà, soprattutto nei confronti di Leonardo Da Vinci che ha costruito la storia del mondo. Attraverso qualche fallimento, ha fatto volare l’Essere umano. Era un sognatore che osservava la Natura e che andava al di là dei limiti. Ho voglia di trasmettere lo spirito di Leonardo a chi può ancora volare e Pinocchio a chi può essere una Fata o qualche personaggio fantastico, persino da anziano”. (MARCELLA RUGGERI)