Antonino Saija potrebbe vedersi sfuggire la sovrintendenza del Teatro Vittorio Emanuele di Messina a pochissimi metri dal traguardo. Lo scorso 20 maggio, proprio l’Ente aveva reso noto, attraverso un comunicato stampa, il nome dell’attuale responsabile del nucleo di valutazione di palazzo dei Leoni, individuato dal consiglio di amministrazione. A quel punto, sembrava fosse imminente la nomina da parte della Regione.
A differenza che in passato, va precisato, questo compito non spetta più all’assessore ai Beni culturali. Nella fattispecie, Giusi Furnari, ex pretendente proprio alla carica di sovrintendente del Teatro. La nomina, a seguito di un riordino delle deleghe, è ora prerogativa dell’assessore al Turismo, Michela Stancheris.
L’esponente del Pd pareva destinata a procedere all’investitura a pochi giorni dalle elezioni europee che la vedevano in lizza nella circoscrizione Isole. Al contrario, non se n’è fatto nulla. Sembra che l’assessore abbia storto il naso, una volta appreso il nome di questo Carneade. Tanto più che, come riportano i bene informati, si sarebbe attesa una rosa di almeno tre nominativi.
Tutto sfumato quindi? Potrebbe essere. E al danno potrebbe aggiungersi la beffa. Quando il nome di Saija è spuntato fuori dal cilindro, infatti, ci si è subito posti il problema dell’incompatibilità con il ruolo di responsabile del nucleo di valutazione della Provincia che, nel cda dell’ente Teatro, esprime due componenti. Un conflitto di interessi in piena regola, almeno all’apparenza, che però potrebbe essere sanato.
Sembra infatti che la nomina di Saija nel nucleo di valutazione sia in contrasto con la delibera del Civit, l’autorità nazionale anti corruzione per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche, che lo scorso dicembre ha individuato, tra i requisiti necessari per questo genere di incarichi, il “non aver superato la soglia dell’età della pensione di vecchiaia”. “Particole deroghe possono essere ammesse in considerazione delle specificità organizzative”, si legge ancora nel documento. Fatto sta che, secondo il curriculum fornito alla Provincia di Messina, Saija è nato il 18 ottobre 1947. E pertanto ha 66 anni.
Ma non finisce qui. La delibera presuppone anche l’esclusività del rapporto: “Nessun componente può appartenere contemporaneamente a più organismi indipendenti di valutazione o nuclei di valutazione”. A meno che non siano “enti di piccole dimensioni che trattano problematiche affini e che operano nella stessa area geografica”. E qui viene il bello. Saija, sempre curriculum alla mano, è pure presidente del nucleo di valutazione dell’Ato Idrico 3 di Messina. Ruolo anch’esso in bilico, evidentemente, qualora le autorità competenti effettuassero dei controlli e scoprissero che le eccezioni previste dalla legge non si adattano al suo caso.