Trasparenza sui contratti di lavoro, sulla gestione degli incassi, sulle gare d’appalto e sull’appoggio dei sindacati all’interno del Consorzio Autostrade Siciliane è quanto auspicano i precari del CAS che questa mattina hanno protestato con un sit-in davanti la sede del Consorzio in contrada Scoppo.
Una situazione definita “drammatica” da Mario Giuffrè, vicepresidente del Comitato Precari Regionale, e che come ogni anno con il giungere dell’estate diventa più preoccupante .
Una circolare emanata qualche giorno fa dal Responsabile della Linea Esazione e che annuncia la riduzione delle ferie estive per mancanza di personale aggiunto è la goccia che ha fatto traboccare una vaso già ampiamente colmo.
Per i precari, infatti, non sarà previsto durante il periodo estivo neanche un giorno di lavoro extra, mentre i lavoratori con contratti part-time e che dovrebbero prestare servizio per 11 turni al mese ne accumuleranno il doppio, maturando così straordinari da capogiro.
“La nostra è per questo motivo una protesta denuncia – dichiara lo stesso Giuffrè– a differenza degli altri anni vogliamo che i siciliani sappiano determinate cose chiedendo prima di tutto trasparenza, perchè il Consorzio Autostrade Siciliane è il più grande ente della Sicilia con incassi per oltre 80 milioni di euro l’anno ma nessuno sa niente su come vengono utilizzati questi soldi” .
La gestione dei turni di lavoro e la mancata trasparenza sui contratti genera un’ambiguità che per gli oltre 30 lavoratori presenti alla protesta, provenienti anche da Catania e Palermo, rappresenta l’emblema del modo di operare del Consorzio, favorito dal mancato intervento dei sindacati.
“Una bottega sindacale – continua Giuffrè – che da 30 anni gestisce trasferte di personale e accordi illegittimi per superare divieti di legge trasformando lavoratori part-time di fatto in full- time, contro ogni regola. Il giudice del lavoro di Termini Imerese ha dichiarato in una sentenza che nessun negoziato può avvenire sui contratti a tempo indeterminato part- time perché significa aggirare un divieto di legge ma qui ne sono stati fatti ben 83 “.
Come se non bastasse, la sempre poca trasparenza nella gestione dei fondi e delle gare d’appalto indica, stando alle parole di chi protesta, l’intenzione da parte del consorzio di bypassare la voce e la protesta dei suoi lavoratori in barba alle leggi e al buon senso.
“Dove vanno a finire – ribadisce Giufrè- oltre 80 milioni di euro all’anno ? come vengono gestite le gare d’appalto ? Il 30 Aprile ne scadeva una sul servizio di sorveglianza ed assistenza, il 30 aprile è passato ma nessuno sa nulla, nessuna trasparenza , nessun sindacato interno all’azienda si muove , questo perché tra i lavoratori che presteranno servizio nell’appalto ci sono parenti ed amici dei dirigenti sindacali, noi vogliamo che i siciliani vengano a conoscenza di tutte queste cose. Direi inoltre ai siciliani, quando passano dal casello, di guardare sempre il display perché deve sempre apparire l’importo del pagamento del pedaggio, altrimenti i soldi vanno in tasca di quegli esattori e nessuno sa niente “.
Domande legittime in cerca di risposte e rivolte non soltanto al Consorzio Autostrade Siciliane ma all’assessore regionale alle Infrastrutture Nico Turrisi , a cui si chiede di intervenire sulla gestione degli incassi dei pedaggi, ed al Presidente della Regione Rosario Crocetta, invocando la legge sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione e l’applicazione della legge sul lavoro che in pratica permette contratti fino a 36 mesi per sopperire alle carenze di organico.
Denunce e richieste chiare: “perché noi sappiamo come vanno le cose, ma nessuno ci ascolta”.
Francesco Algeri (@fralgeri)
Foto a cura di Lillo Lo Cascio (@LilloLoCascio)