Importante svolta nelle indagini relative all’incendio del Meridien, noto locale di Taormina, del 9 maggio scorso.. Erano le due di notte quando un violento incendio veniva appiccato da due inesperti ed incauti piromani alla veranda esterna del Meridien. Numerosi passanti in transito per la strada statale, avevano notato le fiamme e subito segnalato ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri il grave episodio.
Nel primo intervento si era pensato ad un possibile incendio accidentale dovuto ad un corto circuito o ancor peggio all’ipotesi di una ritorsione legata al racket delle estorsioni, ma il quadro della vicenda di lì a poco avrebbe assunto dei contorni ben differenti e forse più grotteschi.La pattuglia dei carabinieri intervenuta mentre ancora erano in corso le attività dei vigili del fuoco si era dedicata alla prima fondamentale attività di indagine individuando da subito la natura dolosa dell’evento nelle figure di due loschi individui che nel cuore della notte avevano tentato di appiccare il fuoco alle suppellettili della veranda. Gli inquirenti, affiancati dai titolari, nei monitor della videosorveglianza hanno dunque potuto osservare l’intero accaduto. Dalle immagini si potevano apprezzare, nitidamente, le sagome di due uomini che accedevano dalla spiaggia e cominciavano a cospargere di liquido infiammabile i divanetti e le altre suppellettili presenti sulla veranda del locale. Poi le telecamere hanno ripreso una scena tragicomica, con uno dei piromani che prende fuoco e corre verso il mare senza riportare gravi conseguenze. In realtà forse per un errore di valutazione un po’ di benzina doveva essere finita sulle scarpe e sui pantaloni tanto da prendere fuoco insieme alle suppellettili.
Le immagini del sistema di video sorveglianza sono fin troppo chiare ed hanno consentito di identificare almeno uno degli autori: si tratta del vecchio gestore dello stesso locale, con il quale si erano create varie questioni di rancore. Così i carabinieri erano riusciti a raggiungere l’uomo a Catania e interrogarlo negli uffici della Compagnia di Catania Piazza Dante, dove G.C. 58enne agente di commercio catanese, ha ammesso le proprie responsabilità fornendo una precisa ricostruzione dei fatti. È stato poi agevole individuare il complice e raggiungerlo presso la propria attività commerciale sempre a Catania. Così anche C.S., 36 enne catanese, commerciante di abiti, è stato raggiunto presso il proprio esercizio commerciale. L’uomo in questo caso si è detto totalmente estraneo al motivo del contendere ed ha dichiarato di aver aiutato l’amico, senza un’apparente ragione e per spirito di amicizia.
Al termine dell’attività i carabinieri della Compagnia di Taormina, non essendo più sussistenti gli elementi per un arresto in flagranza hanno deferito in stato di libertà G.C. e C.S. per incendio doloso aggravato. I danni causati ammontano a circa 40.000 euro. Ieri i due uomini sono stati raggiunti da misure cautelari. Nei confronti di G.C. ritenuto la mente del disegno criminale, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un provvedimento cautelare di detenzione agli arresti domiciliari che i Carabinieri della Stazione di Taormina hanno subito eseguito. Anche nei confronti del complice C.S. 36 enne catanese, commerciante di abiti, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un provvedimento di allontanamento dai luoghi frequentati dalle vittime. Anche questo provvedimento è stato subito notificato dai Carabinieri della Stazione di Taormina.