Provengono dalla Siria e dall’Africa Subsahariana gli ultimi ospiti del Palanebiolo, trasferiti a Messina da Pozzallo, la punta estrema della Sicilia, dove non si fermano gli sbarchi. Nessuna donna tra i nuovi arrivati, mentre sono ventuno i minori non accompagnati presi in assistenza dal Comune che sta provvedendo al trasferimento presso le strutture dell’Aibi e una sita in provincia.
La tendopoli, nonostante gli interventi politici e la dichiarata emergenza sanitaria, resta ancora ben “piantata” in attesa che la Prefettura sciolga le riserve sul bando di gara pubblicato per scegliere una struttura più adeguata.
L’accoglienza degli stranieri, che vede in prima linea il Comune attraverso il prezioso lavoro dell’esperta Clelia Marano, potrebbe migliorare con la creazione dello Sprar, (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) a Villa Lina, nei locali dell’ex asilo nido di proprietà comunale. In quest’ottica si continua a lavorare per sbloccare l’iter del progetto Open Access: omaggio ad Enrico Calamai Sprar per il triennio 2014-2016, finanziato con fondi ministeriali , fermo per la mancanza di una perizia di variante e destinazione d’uso, pubblicata lo scorso 30 maggio nell’Albo Pretorio del Comune.