A consumarsi durante la fiaccolata tenutasi ieri notte nel villaggio di Galati è stata solo la cera delle candele che hanno illuminato la via. Nonostante tutto, infatti, le speranze degli abitanti sono ancora intatte e supportate da colui che sembra essere il destinatario dell’atto intimidatorio concretizzatosi nell’incendio doloso che appena quattro giorni fa ha distrutto l’oratorio della chiesa di Galati Marina. Ma Padre Orazio Siani era in prima fila, forte della sua fede e certo che il buon lavoro, anche quello che in pochi mesi ha rimosso la polvere da questa comunità, non faccia che ripagare.
Oltre 500 persone unite in corteo. Adulti, bambini sorridenti, adolescenti, coloro che si sono già impegnati a ripulire il cortiletto. Tutti presenti per la comunità, testimoni della propria fede e del proprio orgoglio con l’unico intento di dire “noi non ci abbattiamo”, immediatamente pronti a ricostruire insieme. Certamente partecipe il Consiglio di Quartiere con in testa il Presidente della I Circoscrizione, Vincenzo Messina, che ha consegnato una busta contenente del denaro, quello derivante dalla raccolta condotta tra dipendenti e consiglieri della circoscrizione. Principalmente un gesto simbolico, ma che trasuda l’idea di comunità, un concetto tanto importante del quale proprio la natura umana non dovrebbe fare a meno.
E di questa comunità, ieri sera hanno voluto fare parte anche il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e l’Assessore Comunale Filippo Cucinotta in rappresentanza della Giunta. Assente a causa di impegni istituzionali precedentemente fissati, il Sindaco Accorinti si recherà comunque in visita al villaggio nella mattinata di domani, domenica 18.
Le fiaccole si sono spente, ma il messaggio che hanno portato resta vivido e definito. (LAURA MANTI)
Fotogallery di Vincenzo Costantino.