“Entro a testa alta in carcere perché fatto quello che dovevo fare, nel rispetto massimo delle Istituzioni”. Lo ha affermato il parlamentare del Pd Francantonio Genovese sulla sua decisione di costituirsi ieri dopo il voto della Camera che ha autorizzato il suo arresto. Lo riferisce il legale del deputato, l’avvocato Antonino Favazzo. Genovese ha trascorso la prima notte in carcere in una cella singola.
Chi ha visto l’ex segretario regionale del Pd l’ha definito tranquillo. Ieri Genovese dopo essere arrivato con un volo da Roma e’ stato raggiunto all’aeroporto dalla moglie e dall’avvocato Nino Favazzo e ha proseguito con la sua auto seguito dagli agenti della squadra mobile fino alla sua abitazione. Qui ha salutato i figli e poi si è costituito. L’interrogatorio di garanzia dovrebbe avvenire tra sabato e lunedì’. I suoi legali chiederanno per il politico i domiciliari.
Genovese e’ un uomo molto influente, socio dei gruppo Franza e di Matacena nella società dei traghetti dello Stretto Caronte e Tourist e ha altre numerose attività in diversi settori. E’ stato sindaco della città dello Stretto, deputato regionale, segretario regionale del Pd e attualmente era deputato nazionale per la seconda legislatura. E’ chiamato anche mister 20 mila preferenze i per i voti presi nelle ultime primarie del Pd.
Sono sei i deputati del Pd che hanno votato No alla richiesta di arresto: Maria Amato, Giuseppe Fioroni, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Maria Gaetana Greco e Maria Tindara Gullo, vicina di banco di Genovese. Si è astenuta Paola Bragantini. Sono invece 13 i deputati Pd in missione e 33 quelli che non hanno partecipato al voto.
La misura cautelare è stata richiesta per il deputato dai magistrati per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa nell’ambito di un’inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale. La Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio aveva deciso di concedere l’autorizzazione.