Programmi di spesa non obbligatori ed indispensabili sospesi. Una nuova stangata per l’amministrazione comunale, che ora deve fare i conti con quanto stabilito dalla Corte dei Conti nella delibera n.58 recapitata due giorni fa a Palazzo.
I giudici Maurizio Graffeo e Gioacchino Alessandro hanno analizzato i dati relativi al bilancio consuntivo 2012 e alla relazione del Collegio de revisori dei Conti di Palazzo Zanca, giungendo alla decisione di bloccare le spese fino alla concorrenza pari al disavanzo accertato al 31 dicembre 2012 e che «sia preclusa l’assunzione di impegni ed il pagamento di spese per servizi diversi da quelli dovuti per legge».
Dei “gravissimi squilibri economico- finanziari” e la “violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria” aveva fatto cenno anche il Commissario Croce, senza voler entrare nel dettaglio. Eppure anche i suoi mesi di commissariamento non sono stati un toccasana per le casse del Palazzo: la Corte dei Conti descrive una «condizione patologica di precarietà e di assoluta sciatteria che ha reso nulla la governance dell’ente».
Un’amara fotografia formalmente legata al Consuntivo 2012 (anno di gestione di Buzzanca-Croce) ma che riguarda l’intera gestione economico-finanziaria del Comune ed affonda le sue radici lontano.
L’amministrazione Accorinti dovrà quindi stringere la cinghia ancora più stretta, anche se sta già pagando soprattutto in termini di programmazione culturale, sportiva e sociale. A cercare di rassicurare gli stessi giudici contabili il direttore generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne, ed il ragioniere generale Antonino Cama, che sono intervenuti durante la seduta per illustrare il percorso di risanamento dell’ente, informandoli della “predisposizione di un articolato piano finanziario pluriennale che terrà conto anche delle criticità derivanti dagli organismi partecipati” sottolineando che questo strumento ” oltre al ripiano dei debiti sarà al contempo finalizzato a mettere in bonis le gestioni dei servizi essenziali nel settore dei trasporti, dell’acqua e dei rifiuti, garantendo gli equilibri economici e gestionali attraverso l’adozione dei contratti di servizi e di adeguati piani finanziari per la copertura delle relative spese” spiegando anche che è stata adottata la delibera relativa alla ricognizione degli organismi partecipati.
Ma la strategia al momento non ha convinto i giudici contabili che hanno intimato al Comune di far pervenire entro 60 giorni alla Corte dei Conti le misure correttive adottate dall’organo consiliare.
Sulla strada obbligata del rigore i predecessori hanno lasciato il sindaco scalzo. E viene il dubbio che anche per loro fosse Accorinti quello più adatto. (@palmira.mancuso)