Ci avevamo visto bene qualche mese fa. Avevamo intuito la grande capacità di Giuseppe Finocchio, un giovane autore, di fare della sua silloge poetica un unicum. E così pare che stia avvenendo. Grazie al successo riscosso a Messina, la sua ultima produzione, Il mare vetrato (ed. Pungitopo), sarà presentata al Castello di Bauso di Villafranca Tirrena, sabato 10 maggio, alle ore 18.15. L’evento è promossa da Pungitopo editrice e dall’agenzia Isola Editoriale.
Ad introdurre la serata il sindaco di Villafranca, Matteo de Marco, e il dirigente alla soprintendenza U.O. di Messina, dott.ssa Tommasa Siragusa.
L’opera di Finocchio raccoglie liriche “romanzate” che ripercorrono tracce di un amore clandestino. Le suggestioni arrivano non a caso dagli odori, sapori e colori del Mediterraneo, che si getta in quel mare che è anche casa per il poeta.
La scrittura di Finocchio, ermetica e complessa, è capace di andare oltre i canoni “classici” e di esprimere con sinestesie e simbolismi versi suggestivi e di grande impatto.
Come sottolineato nella prefazione de Il mare vetrato da Maria Gerace, curatrice della rivista culturale excursus.org, che interverrà anche in tale occasione, «i versi di Giuseppe Finocchio prediligono una dimensione intima e intensa che si ripiega verso l’interno, tramutando il poeta in un chirurgo che indaga i sintomi della “malattia” che affligge la propria anima, per risalire alla causa prima, e in un naufrago in balia della memoria che brama ardentemente un ritorno».
Ad intervenire all’evento anche la dott.ssa Clarissa Comunale, critica e giornalista per la nostra testata, che esprimerà i valori simbolici ed estetici dei versi di Finocchio.
Durante la serata si svolgerà anche un reading poetico, curato da Francesca Giliberto ed Ignazio Lanx, per l’associazione culturale “Terremoti di Carta”.
Al termine della presentazione, alle ore 19.30, si terrà una visita guidata all’interno del Castello, dimora storica risalente al 1590, ricca di stucchi, marmi ed un giardino all’italiana.
Giuseppe Finocchio messinese, laureato in Conservazione dei Beni Culturali, specializzato in Archeologia Cristiana, coltiva da sempre la passione per la scrittura. Ha già pubblicato le poesie Zancle e Tremontum (Giulio Perrone) e la silloge Versificare invernale (Edizioni Il Gabbiano). I versi di Sole nero hanno ricevuto la menzione d’onore al Premio “Terremoti di Carta” 2013.