ATM NEL MIRINO DELL’ORSA: “RITORNO AL PASSATO”

Il punto della situazione su ATM: a poco meno di un anno dall’insediamento del nuovo esecutivo, non tutti sono ottimisti. “L’ATM è un malato che muore davanti agli occhi di tutti mentre troppi dottori ne studiano inutilmente la cura”, è il giudizio finale dell’ORSA per la quale l’evidenza sarebbe quella di un “ritorno all’antico”. Niente di positivo se per antico si intende appena un anno fa. Sotto la vecchia amministrazione il servizio di trasporto pubblico certo non brillava e nonostante gli sforzi fatti dalla nuova Giunta e l’incremento dei mezzi su strada, secondo il sindacato la situazione è stazionaria.

A fronte di un servizio che, lo dice l’analisi dell’organo, sembra contare i medesimi numeri del maggio scorso in termini di mezzi attivi, la richiesta per l’amministrazione è duplice e concerne la convocazione di un tavolo tecnico per illustrare, qualora ve ne fossero, le strategie imprenditoriali programmate per l’acquisto di mezzi e il rilancio dell’azienda, nonché rivedere il piano decennale di riequilibrio previsto per ATM. Benché la proposta dei 50 bus trovati dall’amministrazione fosse stata accolta con ottimismo, il sindacato ritiene necessario l’acquisto di nuovi mezzi. Acquisto che pero’, relaziona Barresi, avrebbe subito un arresto precoce.

Secondo il monitoraggio eseguito dall’ORSA nel periodo compreso dal 28 aprile al 3 maggio, la media di bus in servizio giornaliero sarebbe stata di 23 con un minimo di 18 registrati nei giorni 30 aprile e 2 maggio, senza contare i sei tram, guasti permettendo, che sono naturalmente insufficienti a colmare le carenze del servizio gommato.

A farne le spese sono in prima battuta gli abitanti dei villaggi ovvero coloro che, lontani dal centro cittadino sia a sud che a nord, maggiormente necessiterebbero di un servizio efficiente. Difficoltà oggettive riscontrare per Masse, Faro, Castanea e, sul versante opposto, Briga, Larderia, Tipoldo, Cumia, Bordonaro. Linee ridotte o eliminate per carenza di mezzi, altre tali da determinare tempi di attesa superiori a due ore per non parlare, poi, delle difficoltà di collegamento con il Neurolesi e tra l’Annunziata e l’Ospedale Papardo.

“Consegnamo all’Assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola, un report che però descrive un fallimento – dichiara il Segretario ORSA trasporti, Michele Barresi- crediamo sia utile che un monitoraggio costante venga richiesto dal Comune all’azienda giorno per giorno o meglio verificato sul campo, alle fermate dove i cittadini aspettato inferociti”.

E sul piano di riequilibrio che prevede un risparmio di 55 milioni di euro in dieci anni, attenzione, avverte Barresi, “si rischia di partorire un progetto giusto e ambizioso ma falsato in partenza dai numeri dei mezzi oggi in campo e che darebbe il colpo di grazia all’azienda di trasporto messinese”. (LAURA MANTI)

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