A 10 anni dalla scomparsa dell’On. Vincenzo Leanza, ieri 3 maggio 2014, presso le ACLI di Messina si è tenuta una partecipata e commossa manifestazione per ricordarne la memoria.
L’incontro, organizzato dal “Centro Studi ACLI Vincenzo Leanza” e fortemente voluto dalla presidenza delle ACLI Messinesi e dall’Associazione Popolari in Movimento, ha presentato le molteplici sfaccettature, tutte rivolte al Bene Comune, di un uomo che ancora oggi, è ricordato e amato dai messinesi.
L’ evento, moderato dal coordinatore dei “Popolari in movimento” Giovanni Frazzica, si è sviluppato in tre momenti che hanno delineato le diverse sfaccettature della personalità del Presidente Leanza.
Il Presidente delle ACLI di Messina, Antonio Gallo, ha parlato della figura, non solo politica, ma anche associativa dell’Onorevole, spiegando l’importanza di aver celebrato proprio nella Sede Provinciale delle ACLI messinesi, nelle quali è cresciuto e ha continuato a viverle, intrecciando il suo impegno nell’associazione al suo personale percorso politico.
È seguito l’intervento del prof. Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea dell’Università di Messina, che ha delineato il cursus honoris dell’onorevole.
Si è aperta poi la seconda parte dell’incontro, nelal quale si sono succeduti tutta una serie di interventi e ricordi di amici che hanno incontrato nel proprio cammino umano e politico “Vincenzino Leanza”, come erano soliti chiamarlo tutti coloro che lo conoscevano.
Commossi i ricordi del senatore Bruno Mancuso, dell’onorevole Enzo Garofalo e dei deputati regionali Bernardette Grasso e Nino Germanà.
Infine sono state consegnate le targhe commemorative alla Signora Anna Manasseri Leanza, presente con il figlio Calogero, e alla sig. De Liberto, moglie del compianto Presidente Provinciale delle ACLI di Messina Franco De Liberto, in ricordo dei 10 anni dalla sua scomparsa.
Il presidente provinciale delle Acli Antonio Gallo ha concluso l’incontro con le parole care all’on. Leanza:” In politica non conta molto rappresentare posizioni più o meno moderate, è molto più importante riuscire ad essere moderatori dei contrasti”.