SCANDALO FORMAZIONE: IL 7 MAGGIO DECISIONE SULLA RICHIESTA D’ARRESTO PER GENOVESE

Il prossimo 7 maggio la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dovrebbe (il condizionale visti i precedenti è d’obbligo) chiudere la vicenda Genovese, pronunciandosi sulla richiesta d’arresto presentata nell’ambito dell’inchiesta sui “corsi d’oro” della formazione professionale. Ieri 30 aprile è ripreso l’esame degli atti durante la seduta che si è svolta nell’Ufficio di Presidenza di cui fa parte anche il relatore sul caso Genovese, l’on. Antonio Leone di Nuovo Centro Destra. Intanto la Procura di Messina ha inviato a Montecitorio l’integrazione documentale richiesta, come dichiarato nel corso della seduta dallo stesso presidente della Giunta Ignazio La Russa:  ” il procuratore, dottor Lo Forte, comunica che la documentazione concernente la società Training Service presente negli atti trasmessi al GIP risulta essere già stata trasmessa alla Camera e che non risulta altra documentazione ulteriore”.

“Il seguito dell’esame – ha dichiarato il Presidente della Giunta Ignazio La Russa – riprenderà nella seduta di martedì 6 maggio con la formulazione della proposta di deliberazione da parte del relatore ed eventuali interventi in dichiarazione di voto. Nella seduta di mercoledì 7 maggio, previe dichiarazioni di voto per un massimo di dieci minuti per ciascun gruppo, avrà luogo la deliberazione finale”.

foto-ignazio-la-russaNel corso della seduta Vincenzo Caso del M5S, ha sottolineato come “la risposta della Procura della Repubblica testimoni con chiarezza l’intento dilatorio che aveva motivato la richiesta della Giunta e che il suo gruppo aveva già messo in evidenza”, riferendosi all’attacco lanciato da Paola Carinelli, vice capogruppo alla Camera del M5S e membro della Giunta per le autorizzazione che nei giorni scorsi aveva accusato  i partiti  difendere ad oltranza la casta, e il PD di voler allontanare lo scandalo di un arresto prima delle consultazioni europee.

Ma La Russa ha difeso l’operato della Giunta, precisando che “nessun rinvio dei lavori è stato motivato dalla mancata acquisizione di questi documenti, non essendo – a suo avviso – la loro mancanza valutabile come un elemento impeditivo al prosieguo dell’esame ed alla deliberazione finale. La decisione assunta in Ufficio di presidenza è stata adottata al fine di consentire al relatore, che ne aveva espresso la necessità, di disporre di un tempo adeguato per formulare una proposta articolata. I colleghi presenti alla riunione dell’Ufficio di presidenza possono testimoniare la volontà espressa dalla presidenza di contenere in tempi estremamente limitati il prosieguo dell’esame della domanda presso la Giunta”.

Nel frattempo l’on. Genovese è stato “cancellato” dal Partito Democratico dalla commissione nazionale di garanzia, e in ogni caso l’ultimo atto della viocenda, a meno di ulteriori rinvii, sarà fra una settimana e non dopo le elezioni europee.

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