Desta sempre maggiori preoccupazioni lo stato disastrato dello svincolo autostradale di San Filippo. Adesso tocca a Vento dello Stretto, con una lettera indirizzata al Sindaco Accorinti, all’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, e al presidente del consorzio autostrade siciliane, Rosario Faraci, tornare sull’argomento per sottolineare la pericolosità del tratto.
“La carreggiata della parte bassa dello sbocco autostradale – spiega Alessio Jaci – che da più di due anni risulta privata di una delle due corsie (precisamente quella di destra in direzione mare-monte, confinante col letto del fiume) continua a subire peggioramenti nelle sue condizioni. Lo squarcio e le erosioni che l’hanno interessata sono di dimensioni sempre maggiori a causa dello straripamento laterale del letto del fiume che ha minato la stabilità degli argini in muratura del torrente. Sembra che tale squarcio ricopra adesso una superficie addirittura più estesa rispetto a quella originariamente colpita. Il tratto di strada interessato era stato in via emergenziale transennato e vietato al transito con paletti di ferro, ormai per lo più distrutti dalle piogge e dal vento”.
E’ necessario poi, secondo Vento dello Stretto, un rapido intervento manutentivo per evitare esiti drammatici, nell’attesa di operazioni che mettano fine al problema, data la precarietà e il progressivo peggioramento delle condizioni della suddetta carreggiata che continuano a mettere a serio rischio l’incolumità di tutti coloro che transitano sulla “semi-carreggiata” rimasta agibile.
“Il movimento Vento dello Stretto – conclude Jaci – chiede con forza alle Istituzioni in indirizzo l’adozione di interventi concreti e tempestivi, affinché si possano dare in tempi brevi risposte alle grida d’allarme ─ da troppi anni ignorate ─ lanciate dai residenti della zona e da tutti coloro che usufruiscono del tratto di strada.
La necessità di accelerare i tempi e l’iter per l’affidamento dei lavori appare più che evidente se solo si considera che il primo crollo del tratto di strada risale a più di sei anni fa.
Gli interventi di ripristino e messa in sicurezza del torrente, e quindi dello svincolo autostradale di San Filippo, non possono essere più rimandati, così come è necessario avviare con urgenza delle “operazioni tampone” sulla parte di carreggiata rimasta agibile, poiché da tempo la stessa sopporta, da sola, tutto il peso della circolazione veicolare”.