POLITICA, AUTORITA’ PORTUALE: MESSINESI CONTRO IL PIANO DEL MINISTRO, AGNELLI CONTRO “LUPI” ?

Gara a chi arriva prima o solo a chi ripete lo slogan vincente un giorno dopo l’altro: ed ecco che, così, tutti, a turno, indicono conferenze stampa ed emettono note sulla questione autorità portuale: la domenica uscita di Vento dello stretto (si legge Fratelli d’Italia) , il lunedì quella dei DR e il martedì tocca ad NCD.

La solfa è sempre la stessa: “l’AP non si tocca” e lo dicono tutti ma mai in coro: le voci dei politici di casa nostra si levano separatamente e ciascuno dice la sua durante un incontro con i giornalisti ad hoc o a mezzo comunicato personale ma nessuno che pensi di unirsi alla denuncia o la difesa di un collega di diverso partito: in fondo questa è la logica della politica, perché mai condividere?

Ma andiamo al sodo: ai “giovanotti” capitanati dal triunvirato Adamo/Croce/Panebianco piace la strategia romantica della lettera e intervengono usando una missiva rivolta a Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi, al suo vice, On. Riccardo Nencini, al messinese On. Vincenzo Garofalo in qualità di Componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati e, già in passato, Presidente dell’Autorità Portuale di Messina e Milazzo, all’attuale presidente Dott. Antonino De Simone e al sindaco Renato Accorinti.

“Se il sistema portuale di Messina-Milazzo è a tutt’oggi tra i più fiorenti d’Italia lo si deve alla virtuosa gestione da parte dell’Authority locale, che ha contribuito negli ultimi anni in maniera decisiva allo stesso sviluppo dell’economia messinese con ricadute benefiche per l’intera Comunità. Solo a titolo di esempio, si ricorda che l’Autorità Portuale di Messina: ha utilmente sfruttato svariati milioni di Euro (cosa che, purtroppo, “dalle nostre parti” è tutt’altro che scontata) per la progettazione di numerose opere marittime, peraltro mantenendo sempre i bilanci in attivo; si è interrogata sulla necessità di una reale integrazione tra il Porto e la Città, dotandosi addirittura di un interessante e complesso strumento di pianificazione (il P.R.G. del Porto); ha avviato importanti interventi finalizzati al recupero dell’immenso “water front” della Città di Messina; ha esponenzialmente implementato un’attività in passato sconosciuta come il crocierismo, che ormai da anni costituisce un’importante opportunità per Messina e per la sua provincia”, si legge nel documento dei tre avvocati ex pidiellini (corrente AN).

“Posizione strategica ed enorme importanza per l’economia e lo sviluppo della nostra città” è anche ciò che sostiene il deputato del Nuovo Centro Destra da sempre focalizzato sull’argomento. L’on. Vincenzo Garofalo, infatti, è proprio il caso di dire che “gioca in casa”, e di causa cognita sul tema ne ha vendere- curriculum alla mano-: la difesa della nostrana Autorità portuale è uno dei suoi “cavalli di battaglia” da tempo.

Per quanto non neghi d’essere “favorevole alla riduzione delle AP”, anche lui è dell’opinione che la nostra debba restare al suo posto e col suo ruolo e compito intatti.

La “vicinanza” al ministro Lupi, collega di partito, poi, dovrebbe rendere più agevoli le trattative e i dialoghi a riguardo. Si aggiungono, nella giornata di ieri, anche i Democratici Riformisti all’appello.

Il deputato regionale On. Giuseppe Picciolo reputa l’accorpamento dell’Autorità Portuale messinese con quelle di Catania e Augusta un attentato omicida verso la nostra città che ne subirebbe conseguenze enormi sotto il profilo economico e sociale.

L’onorevole Dr non solo demonizza ogni depotenziamento dell’Ente virtuoso ma suggerisce inoltre di guardare alle posizioni della Presidente friulana Serracchiani che, dal canto suo, per la fattispecie del proprio territorio, ha proposto l’autonomia del porto di Trieste. Un argomento che tecnicamente potrebbe unire appare invece come tema sul quale ciascuno, nel suo giorno di pertinenza, fa accendere i riflettori su se…in barba alla logica dell’Unione che fa la forza! (Jody Colletti)

 

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