Una voce che gira ormai da varie settimane ha creato malumore fra i vincitori delle borse di studio messe a disposizione dall’Ersu. Secondo le norme in vigore (il Decreto Legislativo, D.lgs 68/2012 ed il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Dpcm 9.4.2001) tutti gli studenti universitari vincitori o idonei non beneficiari della borsa di studio, hanno il diritto di essere esonerati dal pagamento delle tasse d’iscrizione nell’anno accademico in cui la stessa borsa è stata ottenuta. In base a queste norme l’Università negli ultimi anni aveva sempre giustamente esonerato dal pagamento tutti coloro che ne facevano richiesta, sebbene tale dispensa dal pagamento dovesse essere disposta d’ufficio.
Nelle ultime settimane però, la sgradita novità: fino alla prima settimana di marzo, tutte le richieste sono rimanste chiuse nei cassetti. Successivamente l’Università avrebbe chiesto (usiamo il condizionale poiché non siamo in possesso di documenti scritti ma diriscontri verbali) alle segreterie dei vari Dipartimenti di bloccare e rifiutare ogni richiesta di esonero. Il 21 marzo, alcuni frequentanti della Scuola di Specializzazione alle Professioni Legali di Messina, laureati in Giurisprudenza, hanno così inviato all’Università degli Studi di Messina una lettera di diffida, nella quale si richiede la definizione immediata di questi procedimenti e l’accesso a tutti gli atti di interesse. Non si hanno ancora reazioni da parte del Rettore dell’Ateneo peloritano, Pietro Navarra, il quale ha ancora tre settimane circa per rispondere alla diffida (30 giorni a partire dal 21 marzo).
“Giuridicamente – ci spiegano dalla Scuola di Specializzazione – a fronte di un’istanza motivata da parte di un privato (in pratica, le richieste di esonero degli studenti, nda), la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo giuridico di avviare un procedimento amministrativo e di concluderlo entro 30 giorni. Inoltre, a fronte di una determinazione legislativa chiara ed esaustiva, l’Università non ha alcun potere discrezionale e non può non riconoscere l’agevolazione prevista per i vincitori delle borse di studio. Le norme, infine, discendono direttamente dalla Costituzione, essendo applicative del diritto allo studio. Restiamo, quindi, in attesa delle determinazioni che si intenderanno adottare consapevoli della chiarezza delle norme in vigore e dell’interesse dell’Università nel voler salvaguardare il diritto allo studio”.
In attesa di una risposta ufficiale, intanto, la reazione degli studenti è ben visibile sul web: in tanti gruppi Facebook dedicati agli studenti universitari messinesi, i vincitori delle borse di studio si scagliano contro l’Ateneo, richiedendo l’esenzione che gli spetta di diritto. (SIMONE INTELISANO)