DEGRADO IN PIENO CENTRO: L’IMPIETOSA CARTOLINA DELLA NOSTRA CITTA’

In un pomeriggio come quello odierno, soleggiato e dalle temperature ormai primaverili, quasi nulla potrebbe rovinare il piacere e lo spettacolo di una salutare passeggiata nel centro storico della nostra amata Messina. Eppure, proprio alle spalle del centralissimo Duomo, nei pressi della cripta tanto per intenderci, lo spettacolo al quale si è costretti ad assistere quotidianamente e ormai da parecchio tempo, è di pessimo gusto: incredibile ma vero, è impossibile non notare le condizioni di degrado nelle quali versa una parte della cattedrale, in preda a rifiuti di ogni tipo che la rendono più simile ad una discarica che al simbolo della fede cittadina. Ce n’è davvero per tutti i gusti, come del resto testimoniato dalla documentazione fotografica: bottiglie di vetro, buste di plastica, lamine di ferro abbandonate e chi più ne ha, più ne metta. Tutto proprio in uno dei luoghi più visitati della città, ma anche meta preferita dalla movida notturna messinese.

Spostandosi qualche metro più in avanti, lo scenario non cambia di una virgola: i vicini scavi archeologici, in realtà difficili da notare dato il verde incolto che li sovrasta, sono vittima anch’essi dell’immondizia che fa da cornice. Una cornice evidentemente squallida, come squallida è la cartolina che amministrazione e una “misteriosa” parte della popolazione (in)civile regalano ai turisti che approdano sul territorio, flusso destinato a crescere in prossimità della bella stagione. La domanda sorge spontanea: a cosa serve avere uno dei porti più importanti d’Europa per movimento turistico, per poi vergognarsi di fronte ad un simile scempio offerto a chi sceglie di avventurarsi per le vie cittadine?

Uno spettacolo questo ormai datato, come del resto è possibile notare in altri siti non meno importanti e popolari delle vie che circondano il Duomo: Piazza Unione Europea, volgarmente conosciuta come Piazza Municipio, sembra ormai una giungla piuttosto che uno dei salotti della città, e non va di certo meglio al celebre affaccio di Cristo Re: visuale da sogno, basta soltanto non abbassare lo sguardo verso il groviglio di alberi, foglie e rifiuti giacenti(ahinoi) al di sotto della murata.

Quelle elencate sono solo alcune delle aree  più importanti versanti in condizioni pietose, inaccettabili per una città d’Europa che di turismo vive, ansiosa di cambiare e che ha conclamato, non molto lontano dai luoghi descritti, l’isola pedonale come emblema di civiltà. Finora emerge però la fotografia di una Messina dell’abbandono in pieno centro, delle strade dissestate, dei netturbini a mezzo servizio, di un popolo (senza voler generalizzare) ineducato alle più banali regole di convivenza e rispetto; il ritratto di una città dalle occasioni perdute,  una splendida opera d’arte che sembra essere destinata a sbiadire nelle mani della noncuranza e dell’indifferenza generale, che nonostante la buona volontà mostrata, ha ancora tanta strada da fare per potersi definire civile. [ROBERTO FAZIO]

 

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