Condanna unanime dal mondo politico all’atto intimidatorio che ha avuto per oggetto l’assessore Gaetano Cacciola. Le reazioni di colleghi, sostenitori e detrattori non si sono fatte attendere e mentre sui social rimbalzano i messaggi di indignazione verso modi e toni in odor di mafiosità, la Prefettura di Messina dispone “adeguate misure di protezione, nei confronti dell’Amministratore”. Traduzione: scorta per l’ex direttore del locale Cnr.
“Il coordinamento del Movimento Cambiamo Messina dal Basso esprime totale solidarietà all’Assessore Tanino Cacciola per le vigliacche minacce subite.
Il linguaggio subdolo e violento utilizzato per minacciare l’attività costante e precisa dell’assessore alla Mobilità della nostra Giunta, indica che Messina ha nelle sue pieghe alcune scorie subculturali che non riuscendo a trovare forza nella normale dialettica democratica di cittadinanza, utilizzano la minaccia come chiave d’interlocuzione e metodo di affermazione”, si legge in una nota diramata da CMdB. “Squali a parte il Nostro Mare è invece pieno di delfini cordiali e guizzanti”.
Già ieri sera, l’onorevole Vincenzo Garofalo (Ncd), scriveva sul suo wall: “solidarietà incondizionata all’assessore Cacciola,persona perbene e seria. L’avvalersi di modalità intimidatorie è sinonimo di una mentalità che non possiamo permettere appartenga alla nostra società”; sulla stessa linea anche il collega di partito on. Nino Germanà: “Gesti di tale portata nulla hanno a che vedere con qualsivoglia tipo di esternazione civile di dissenso. Azione da condannare come tutte quelle di questo stampo ancora troppo frequenti nella nostra terra!”. Stamattina giungono le esternazioni dei consiglieri comunali, a partire dalla Presidente Emilia Barrile, convinta che “l’eventuale contrarietà verso le scelte di chi amministra non debba mai giungere a livelli così infimi e non debba mai comportare la messa in atto di gesti così vigliacchi”. Nino Carreri (Dr) affida i suoi commenti ad un comunicato: “siamo di fronte agli ultimi colpi di coda di un sistema politioco-mafioso che non accetta l’idea di un vero cambiamento per Messina. Sono personalmente vicino all’assessore, ben conoscendo gli enormi sforzi compiuti da lui in questi mesi per fare di Messina una città “normale” e pertanto l’invito è quello di non arrendersi e continuare sulla strada intrapresa, ben sapendo che la stragrande maggioranza dei cittadini messinesi è vicino ed apprezza il suo operato”.
“…A prescindere dalle idee politiche, dalle divergenze di vedute o dall’operato più o meno condivisibile, QUESTE SONO COSE ASSOLUTAMENTE DA CONDANNARE!!! (…purtroppo so cosa si prova…)”, commenta a mezzo facebook Libero Gioveni (Udc) che puntualizza d’aver esperienza personale diretta di atti intimidatori; il consigliere invita l’amministratore “comunque a proseguire la sua attività (giusta o sbagliata che sia) senza condizionamenti alcuni!!…”.
Ma in mezzo a tanta solidarietà e tutti questi “vai avanti così”, spunta fuori un po’ di sanissima indignazione e la rende pubblica su twitter Piero Adamo (SiAmo Messina): “Le minacce all’Assessore Cacciola sono ignobili. E lo è ancora di più sentire qualcuno dire “se l’è cercata”. Solidarietà totale!”.
“Se l’è cercata”, già … perché quello che è avvenuto ieri, quella telefonata alla sua utenza domestica, quella chiamata presa dalla moglie -che si è pure beccata gli eleganti epiteti del gentleman dall’altra parte della cornetta-, è stata solo uno dei tanti atti di vergogna che la questione Isola Pedonale sta sollevando. Nascondersi dietro un dito, oltre ad essere profondamente ipocrita è anche tristemente “siciliano” e fingere che fino ad oggi nessuno, prima dell’assessore, abbia ricevuto minacce più o meno velate- commercianti su tutti- è omertoso: termine amaramente noto a noi isolani. Però fin tanto che qualcuno non lo racconterà agli inquirenti, il fatto non esisterà e ci si limiterà al sentito dire che, notoriamente, lascia il tempo che trova. Si sta consumando una lotta intestina nella città, alimentata da malcontento da una parte e logica dell’odio dall’altra. Quel che probabilmente tutti avrebbero dovuto scrivere e sin qui non abbiamo letto è che bisognerebbe abbassare i toni (da ogni parte: tanto i pro quanto i contro) e i primi a farlo, dovrebbero essere proprio quei signori che discutono il da farsi dentro Palazzo Zanca e che, troppo spesso, danno un’immagine tutt’altro che edificante di ciò che è la democrazia partecipata.
La IV Circoscrizione esprime vicinanza in toto “questo deprecabile episodio lo leggiamo come una conferma della sua forte e coraggiosa azione politica condotta in questi mesi, intesa a rivoluzionare la mobilità in città e le cattive e incancrenite abitudini di noi messinesi.Toccare tasti dolenti può dar fastidio e pertanto, in considerazione di questo, rivolgiamo un appello all’Assessore Cacciola a proseguire su questa strada, rassicurandolo che non avrà nulla da temere, anzi; assieme a lui, in questa battaglia di civiltà, troverà il Consiglio della IV Circoscrizione e migliaia di cittadini che vogliono cambiare la città”; già ieri il Presidente Francesco Palano Quero aveva immediatamente assunto una posizione istituzionale oltre che umana, corredando un’immagine che li ritrae insieme (nell’Isola, ovviamente) della seguente didascalia “Una gran persona.Un ottimo assessore! Orgoglioso di averlo conosciuto e di poterci lavorare assieme. #avantigaetano”. C’è anche l’hashtag in coerenza con lo spirito social del “renzismo”, ma non è l’unico e così fioccano i classici #stoconCacciola e, un nostro personalissimo (ce lo consentirete) #squaliseguiteancheme , perché le opposizioni di qualsivoglia tipo e comunque la si pensi sono legittime e sinonimo di democrazia se oneste; ma, per le minacce, in questa terra, non c’è più spazio!
Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle Messina – Grilli dello Stretto, i PortaVoce all’ARS ed alla Camera dei Deputati, Valentina Zafarana e Francesco D’Uva, scrivono “Chiunque operi per il cambiamento socio – culturale della nostra terra, ed in particolar modo della nostra Città, viene spesso investito da attacchi subdoli, da becere e volgari intimidazioni, da propagande atte a screditare professionalmente ed umanamente: questo lo dice la storia, più o meno recente, della nostra Sicilia.
Dal mondo dei social arriva un ultimo aggiornamento, a diffonderlo è la capogruppo CMdB e, in pochissimo, diventa virale; Lucy Fenech, pubblica quanto segue:
” Per cambiare la città si deve unire e non dividere”!!!
L’assessore Cacciola risponde così ad un mio sms che esprime non solo la solidarietà mia, ma tutta quella che sta circolando nei social:
“Ti ringrazio ma vorrei che dalla solidarietà si passasse alla pacificazione: niente boicottaggio verso i commercianti o messaggi contro, raccomandalo tu anche a nome mio nei network: Per cambiare la città si deve unire e non dividere. Tanino.”
Insomma, alla fine il messaggio più sintetico e costruttivo sembra quello della vittima che, si badi, non deve mica diventare martire icona di una lotta cittadina -dubitiamo lo voglia lui stesso-, ma è un amministratore che fa il suo dovere, indiscutibilmente in modo serio. Questo non lo rende incontestabile. Lungi da noi suggerire campagne di buonismo che in queste ore si stanno consumando su social e a colpi di comunicati ma darsi tutti una sana regolata aiuterebbe sicuramente a rasserenare gli animi. Passiamo parola!!