GENOVESE AUTOSOSPESO DA PD E GRUPPO PARLAMENTARE, M5S “RINUNCI ALL’IMMUNITA'”

Ha tolto dall’imbarazzo i vertici del partito che avevano annunciato di procedere alla sua sospensione. Così in una nota Francantonio Genovese dopo la richiesta di arresto inviata alla Camera dei deputati dalla magistratura di Messina nell’ambito delle inchieste sull’uso distorto delle risorse pubbliche della formazione professionale siciliana, ha dichiarato la sua autosospensione. “Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall’alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle Istituzioni, dei Colleghi di Partito e dei Parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito Democratico e dal Gruppo Parlamentare”.

“Al momento, ho avuto contezza solo dei capi di  imputazione e non delle ragioni a sostegno delle accuse mossemi – ha ribadito Genovese – Sin da ora, tuttavia, anche alla luce di quanto emerso, in questi ultimi mesi, nel corso di un  parallelo procedimento penale ed avuto riguardo alla documentazione già depositata agli inquirenti dai miei difensori, sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti che mi vengono contestati. Ciò farò, con serenità, in ogni sede, non esclusa quella parlamentare”.

Un atto dovuto, sollecitato anche dalle richieste di intervento giunte al segretario regionale Fausto Raciti da parte di esponenti del partito messinese.  L’area Civati, infatti, aveva chiesto un intervento immediato del segretario Raciti, “per mettere al riparo il partito dalle vicende giudiziarie degli esponenti coinvolti  e contribuire così a ricostruire  il Partito Democratico nella provincia di Messina, coinvolgendo tutte le parti sane, che ancora rappresentano la stragrande maggioranza di questa comunità, in un processo unitario di rinnovamento politico di metodi e gruppi dirigenti”.

Così  come una posizione chiara era stata espressa dall‘Area Renzi di Messina e Provincia, della Rete “Big Bang!” ed “OffDem” di Messina, che hanno espresso ” profondo sconcerto” per la notizia della richiesta d’arresto “che chiude una lunga fase di indiscrezioni che hanno avvelenato il clima del Partito per lunghi mesi”. Oltre a richiedere la sospensione, i renziani pongono l’accento sulla questione morale : “Chiederemo che la questione morale del PD sia oggetto di una commissione di vigilanza interna che valuti caso per caso le vicende che potrebbero compromettere il destino di questo partito, affinché non accada mai più nuovamente che la magistratura intervenga dove il partito, con propri anticorpi, avrebbe dovuto arrivare prima, con valutazioni sull’opportunità politica di certi personaggi e certe pratiche politiche.
Il PD deve tornare il partito degli onesti, ed occorre partire da Messina, dove la nostra Area Renzi da anni è stata oggetto di vessazioni e di ingiurie per aver sempre sostenuto in maniera chiara e diretta l’inopportunità morale di certe pratiche, dimostrando la più completa trasparenza e la più completa fermezza e severità”.

Genovese,che tra l’altro è il primo parlamentare di questa legislatura colpito da una richiesta di arresto, dovrà quindi rimettersi al voto dell’aula. Ma non per il M5S che ha chiesto allo stesso deputato di rinunciare all’immunità e  di consegnarsi alle forze dell’ordine: “Il deputato del Pd Francantonio Genovese, raggiunto da una richiesta di arresto per gravissime ipotesi di reato come associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, peculato e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ci eviti la solita difesa a spada tratta della casta attraverso il voto sull’autorizzazione a procedere e si consegni alle autorità come farebbe ogni cittadino comune”.

 

 

 

 

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