Alle porte la festa del papà e Saro Visicaro (Osservatorio Lucia Natoli) si appella al senso di umanità del direttore della Casa Circondariale Gazzi, Calogero Tessitore, nel proporre un’iniziativa che veda riuniti, in un giorno tanto speciale, padri e figli.
I rapporti di affetto domestico, interrotti dalla detenzione, hanno spesso ripercussioni negative sul nucleo familiare con un allontanamento forzato che rende man mano sempre più complicata la cura di un legame. Le relazioni che non trovano modo di essere coltivate nella quotidianità, le più importanti, quelle tra genitori e figli, penalizzano pesantemente la discendenza spesso portatrice di ferite profonde.
“La festa del papà è un occasione unica nel corso dell’anno per riunirsi per più ore in un’atmosfera di convivialità dove ci siano giochi, musica e laboratori per padri e figli”. Lo dice Visicaro che ha scritto al Direttore Tessitore con l’intento di proporre un momento rieducativo che avvicini la comunità locale al carcere.
Simbolicamente associata a San Giuseppe, padre putativo di Cristo secondo la religione Cattolica, la festa del papà è celebrata in Italia il 19 marzo. Un occasione, sostiene Visicaro, per facilitare la riconciliazione tra gli attori principali, padri penalizzati nel rapporto con figli spesso minorenni, talvolta bambini nella cui infanzia non c’è un ricordo di serenità e armonia.
Come procedere alla realizzazione? Anche questa volta un posto d’onore è assegnato alla parola volontariato . “Siamo disposti a mettere in campo le nostre risorse, avvalendoci del supporto ludico della Associazioni di volontariato e del notevole sforzo organizzativo degli agenti di polizia penitenziaria”.
Una festa del papà, insomma, proprio per tutti i papà. Fuori e dentro le mura del carcere, adesso in attesa di una risposta. (LAURA MANTI)