DECRETO “SALVA-ROMA” E “AFFOSSA MESSINA”?

La Giunta municipale e il segretario generale Le Donne attendono risposte dal ministero degli Interni e dall’Anci per capire come muoversi, dopo la recente entrata in vigore del cosiddetto “decreto Salva – Roma” che riporta Messina al serio rischio di dichiarare il dissesto economico-finanziario.

Le normative nazionali emanate dal governo Renzi, infatti, hanno sconvolto i piani dell’amministrazione comunale, che dopo la bocciatura da parte del consiglio comunale che avrebbe dovuto consentire di  presentare in deroga il nuovo Piano di Riequilibrio entro fine mese, adesso risulta penalizzata.

Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 marzo, concede infatti  ancora novanta giorni di tempo ai Comuni che hanno avuto un proprio piano di riequilibrio bocciato dalla Corte dei Conti, mentre nega questa possibilità ai Comuni che lo hanno avuto bocciato dal proprio Consiglio Comunale.

E adesso? Già la prossima settimana si avranno notizie più dettagliate in merito alle sorti del Comune, che  dovrebbe rendere noti i provvedimenti che possano evitare burocraticamente il crack economico.

Intanto a dare manforte all’amministrazione Accorinti è Giacomo D’Arrigo, direttore nazionale dell’Agenzia Giovani che avrebbe messo in contatto l’assessore Signorino con i referenti dell’associazione nazionale Comuni d’Italia e con il governo Renzi, per cercare una soluzione.

Politicamente non mancano le critiche. Il consigliere comunale Luigi Sturniolo, di “Cambiamo Messina dal Basso” chiama in causa anche l’indifferenza dei deputati messinesi : “una deputazione messinese minimamente attenta alle sorti del proprio Comune si sarebbe accorta del rischio che si correva e avrebbe, visto che il Governo non chiede altro, prodotto una proposta di scrittura della legge salva Roma ter che includesse anche quei Comuni, come Messina, che si trovano nella condizione di avere il proprio piano bocciato dal Consiglio Comunale e che, con il ritiro della salva Roma bis, vedono cancellata la proroga fino al 30 marzo per presentare un nuovo piano di riequilibrio”. (@palmira.mancuso)

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