Il Presidente del Comitato Pendolari dello Stretto scrive una lettera indirizzata a Francantonio Genovese, alla luce dell’ultima inchiesta dell’Espresso sugli interessi imprenditoriali del politico che riguardano anche il traghettamento nello Stretto.
“On.Genovese – scrive Pietro Interdonato – non sò se Lei, risponderà mai a questo mio scritto, quando è stato Sindaco della città, abbiamo consegnato a Lei, “La petizione popolare” con oltre 10.000 firme in cui lamentavamo il caro prezzi dei traghetti e la poca concorrenza che esiste nello Stretto.
Lei è stato assente. Noi eravamo certi che Lei in quanto Sindaco avrebbe tutelato gli interessi dei Messinesi ma ci siamo sbagliati visto che i prezzi per il traghettamento continuavano e continuano ad aumentare. Leggiamo però che Lei ricorre alla solita arma della denuncia per tutelare la Sua immagine personale,di uomo politico e di imprenditore. “I pendolari dello Stretto” non possono che constatare che Lei non ha fatto nulla in qualità di politico nella difesa del “Bene Comune”,anzi ha tradito la fiducia che si poneva in Lei in qualità di Sindaco perchè, nella fattispecie, a prevalere è stato l’interesse personale e non quello pubblico che un politico dovrebbe porre a difesa della propria immagine”.