“Non veniamo qui per elemosinare, ma chiediamo cose precise: collegamenti treno-mare-treno, il porto commerciale a Giammoro”. Così il sindaco Renato Accorinti alla commissione Trasporti della Camera, dove oggi si è affrontato l’argomento della mobilità nell’area dello Stretto, in una audizione che ha visto presenti, insieme, il coordinatore della commissione straordinaria del comune di Reggio Calabria, il sindaco di Villa San Giovanni (RC), il commissario straordinario della provincia di Messina e il presidente della provincia di Reggio Calabria.
“Vogliamo investimenti adeguati – ha detto Accorinti, ricordando come siano inaccettabili i tempi di percorrenza dei treni in Sicilia, rispetto agli standard europei. ” Non vogliamo favori, ma diritti, il diritto alla continuità territoriale, presupposto per la città metropolitana dello Stretto. Abbiamo una cultura comune che viene da lontano e adesso abbiamo riunito tutte le istituzioni locali. Ora tocca al Governo fare i passi per garantire i nostri diritti. Ogni sei mesi dobbiamo elemosinare il collegamento veloce tra le due sponde, vogliamo invece che diventi una cosa normale”.
A sostegno di una prospettiva comune alle due sponde, anche l’intervento di Giuseppe Raffa presidente della Provincia di Reggio Calabria: “Bisogna far in modo che i finanziamenti che erano stati destinati al ponte di Messina vengano investiti sul territorio per il miglioramento delle infrastrutture”.
Sugli stessi temi, anche l’assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola che ha puntato sul passaggio dei tir: “E’ necessario evitare l’interferenza dei mezzi pesanti, che comportano congestionamento, inquinamento, incidente e vittime. La continuità territoriale è un’esigenza che bisogna portare avanti con collegamenti frequenti, regolari e sicuri, in modo tale da muoversi quasi come all’interno della stessa città, a livello di trasporto pubblico locale. L’obiettivo è quello di trovare insieme, istituzioni locali e nazionali, un piano a breve termine ed un altro a medio-lungo termine. Quello a breve termine, in particolare, è un’esigenza fondamentale perché ci troviamo in una situazione, da precari del trasporto, che ha bisogno di una svolta”.
Sul tema e’ stata presentata una risoluzione a firma di Vincenzo Garofalo del Nuovo centrodestra – in discussione nella nona commissione – con cui si chiede al Governo di avviare iniziative per accrescere i livelli di competitivita’ ed efficienza dell’offerta di servizi disponibili per le diverse modalita’ di trasporto, nell’ambito della mobilita’ nell’area dello Stretto e di definire un quadro generale multimodale alternativo alla realizzazione del ponte. “Il Governo ha l’occasione di fare un tavolo per affrontare – ha dichiarto il deputato messinese – meglio se con un accordo di programma, tutto un piano di investimenti intermodali che servano a creare nuove economie ed a consentire di conquistare una nuova prospettiva per l’intera area, senza dover chiedere ogni sei mesi un collegamento che spetta anche nel sud del Paese”.
Su questo si sono espressi in commissione anche i presidenti delle Autorita’ portuali di Messina e di Gioia Tauro, ribadendo la responsabilità degli investimenti anche da parte di RFI che non può sentirsi esclusa dal dovere di investire per garantire il diritto ad una continuità territoriale.
Il monopolio del traghettamento privato è stato solo sfiorato nell’intervento da parte del Presidente dell’ Autorità portuale di Gioia Tauro Giovanni Grimaldi, che ha sottolineato lo stato in cui versa Villa San Giovanni, dove “da decenni non c’è stato alcun investimento pubblico ne privato” e che “subisce solo i danni dell’attraversamento senza nessun vantaggio”.
Le due velocità del Paese sono un fatto acclarato: adesso, quindi, si parla di soluzioni possibili. E se l’Authority dei trasporti può essere uno strumento utile a fotografare la situazione, è necessario da subito intervenire facendo leva anche sull’intesa reale tra i rappresentanti delle due città. Un’aggregazione che è già una risposta.