ISOLA PEDONALE:L’INVASIONE DEI NANI.RISATE DEI BAMBINI VS CLACSON DELLE AUTO

 “Smontando da una notte di guardia devastante decido che é una giornata troppo bella per tornare a casa a dormire e vado sulla famigerata isola per una passeggiata. Rimango piacevolmente sorpresa perché ho trovato un’isola piena gente di ogni età, ragazzini in bici o monopattino, bambini mascherati, anziani a passeggio e tutti sorridenti. Non c’era rumore di automobili o clacson o musica tunze tunze. Insomma non sembrava neanche Messina!”. Questo è solo uno dei commenti scovati su facebook quest’oggi. A divulgarlo un utente, uno dei tanti che scopre in queste ore il nuovo regno del degrado locale (l’isola Cairoli) e ne denuncia lo scempio, come si può chiaramente evincere dall’asprezza delle parole usate.

Sfrecciano su due e quattro ruote terrorizzando gli automobilisti che, da settimane, evitano nei limiti del possibile le zone limitrofe all’area pedonale per scongiurare il rischio di intravedere, da lontano, le sagome di questi pericolosissimi nani su rollerblade e monopattino, accompagnati da guardiani imponenti -meglio noti come genitori o nonni- . I nuovi terroristi messinesi si chiamano bambini, sono alti solitamente dal metro in su, indossano corazze dai colori pastello (caschetti e ginocchiere) e occupano abusivamente quel fantastico manto corvino ormai orfano delle beneamate vetture a motore.

In questi giorni è, inoltre, possibile vederli già armati di coriandoli, spade di plastica e scettri da principesse: state lontani da questi sovversivi che praticano gli antichi riti legati all’usanza tribale del Carnevale; diffidate dai loro sorrisi, state lontani da questi omini e donnine apparentemente normali, in realtà sono portatori di un virus noto come “sano divertimento” e sono lì per contagiarci tuttiocchio!

La situazione è grave; nel web impazzano immagini di un’area in centro letteralmente invasa di gente, per lo più famiglie ma anche passanti che, in solitudine, approfittando del tempo libero scelgono di fare una passeggiata: non sarà pericoloso? Chi è già fuori, condivide sul proprio wall le foto per dire a chi non è ancora pronto “sbrigati e raggiungici anche tu”, talvolta convincendo chi stava trascorrendo il proprio sabato comodamente seduto davanti ad un pc, come è d’uso in questi nostri tempi (a)social. Il tam tam su facebook funziona, il numero degli “occupanti” aumenta di ora in ora: siamo davanti ad un tentativo di ribaltare le nobili usanze che caratterizzano la nostra tradizione locale e questo non può essere tollerato. Da decenni, infatti, portiamo avanti con orgoglio la tradizione dell’auto in doppia fila, del parcheggio selvaggio e ciascuno di noi si è impegnato con ardore a profumare l’aria con i gas di scarico dei mezzi: perché cercare di sabotare questa pratica? Perchè tentare di far arretrare il fenomeno oggi? Come si può pretendere di cambiare la forma mentis del messinese, che è tanto legato alla sua cultura? Chi è così folle da pretendere che sopportiamo di sostituire il soave canto dei clacson con il fastidioso schiamazzo dei mostriciattoli – della stessa specie di quelli descritti in apertura – in bicicletta e il rumore intollerabile di quegli gnomi che ridono di gusto grazie all’intrattenimento degli animatori ingaggiati da alcuni esercenti di zona per incentivare la loro permanenza nell‘area, da sempre beatissimo regno dell’amato traffico automobilisticoE che dire di quei commercianti che, invece di boicottare aprioristicamente, tentano di sfruttare la situazione in essere a proprio vantaggio, creando eventi ad hoc, restando aperti addirittura di domenica – non senza sforzi propri – e assoldando artisti per qualche ora? Autolesionisti oltre che fomentatori delle masse rivoluzionarie che stanno tentando di cambiare o di godere di un cambiamento. E che dire di chi approfitta della situazione per realizzare campagne di guerrilla per un altro evento che si svolgerà qualche giorno dopo, altrove? E chi organizza lì i flashmob? Questo significa vivere la città e francamente è intollerabile!

No, no… una sola parola per tutto ciò: vergogna!

Nella settimana del consiglio aperto che ha visto protagonista il “NO” di tanti indignati e lamentele di chi quest’isola non la vuole -hanno certo più eco delle voci dei sostenitori che non si dimenano incitando i presenti in sala con cori da stadio-, continuano a rimbalzare sui social inni di appoggio a quest’iniziativa sperimentale che l’amministrazione ha dispoticamente imposto alla città e noi vogliamo unirci a questo grido disperato dei tanti che alla pedonalizzazione sono contrari ex ante, perché è giusto. Perchè è giusto? Perchè è così e basta!

Perchè se i negozi hanno un calo di vendite la colpa è dell’Isola; perché se il messinese non spende più nei negozi della città – da anni – la ragione è che non trova posto davanti la saracinesca dell’esercizio commerciale “x”; perché se le cose sono sempre andate in un modo, non vanno operate modifiche e ci si era già abituati a lamentarsi per le deficienze routinarie e non sta bene dover cambiare, in itinere, l’argomento al quale fare opposizione.

Ecco, ora do un taglio all’ironia che tutto vuol essere tranne che un’accusa contro chi denuncia evidenti gap che l’area Cairoli ha, ma addebitare ogni male alla realizzazione di questa zona pedonale è solo cercare un capretto da sacrificare sull’altare invece di riconoscere le reali lacune e cercare di porvi una soluzione. La democrazia e la partecipazione attiva che si convengono in una città come la nostra non possono tradursi in delle sterili contrapposizioni, men che meno se strumentalizzate da frange politiche o associazioni di categoria. Migliorare l’isola pedonale non è una possibilità ma un dovere ed è giusto che tanto i residenti della zona quanto le aziende ivi collocate siano nelle condizioni di vivere bene il proprio spazio, per cui essa deve costituire un’opportunità non un danno. Ma la crescita passa dalle innovazioni e soltanto impegnandoci tutti a trovare le soluzioni più idonee le criticità verranno risolte. E’ più semplice demolire l’esistente piuttosto che impegnarsi a riparare eventuali guasti, ma il fatto stesso che oggi più messinesi di ieri siano in centro e mostrino di voler vivere Messina, dovrebbe già essere dimostrazione di quanto l’idea (da migliorare, per carità) sia vincente. E ora prendete i vostri bambini e portateli a giocare in Via Giordano Bruno.

 

ELEONORA URZI’    Twitter: @eleonoraurzi

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