La potenza delle immagini è sempre stata uno dei canali più diretti, ricchi e, a volte, anche infecondi del ritrarre l’umano. Nell’era dell’incondizionata voglia di mostrare se stessi al mondo, l’immagine con la fotografia a portata di tutti diventa ancora più potente, grazie allo strumento dei social: da Facebook a Istagram a Flikr, per citare solo i più conosciuti, si apre una finestra in cui ognuno è protagonista della sua storia, in cui gli sguardi, i gesti, i lineamenti, gli accessori, il semplice vivere quotidiano, potrebbero diventare arte.
Ed è questa, infatti, la logica che sta dietro alla mostra fotografica personale “World Wide Web” di Siro Barbagallo, organizzata dall’associazione Officina dell’Arte, tenutasi ieri presso la libreria Feltrinelli.
“Nel mondo del web – spiega l’ideatore Barbagallo – siamo tutti fotografi”, siamo tutti al centro della scena, dietro e davanti l’obiettivo ognuno vuole raccontare e trasmettere il meglio di sé. Si tratta di foto che ritraggono molti amici di sempre dell’artista, colti nei loro gesti soliti, oppure divertiti nel gioco della posa modaiola, scatti confidenziali in cui non si riconoscono ruoli fissi. E non è un caso la scelta di stampare queste immagini in un formato quadrato proprio per simulare la foto-profilo, che spesso andiamo a sbirciare, per curiosità o per semplice vanità. Proprio sul concetto di vanità, Barbagallo ritiene che “siamo tutti vanitosi: vogliamo giocare, divertirci e mostrare sempre il meglio di noi stessi. È quello che avviene nell’autoscatto come momento di promozione di se stessi”. Nel momento in cui, dunque, il digitale ha sdoganato la fotografia dall’elite ed è stata donata al popolare, avviene la voglia di mettersi in gioco e a nudo di fronte ad un obiettivo, che diventa la parte speculare di noi stessi.
Il mondo del web spesso, però, ci appare anche nel suo lato più “invasivo” ed “eccessivo”, in cui il limite tra pubblico e privato sembra annullato. Per tale ragione, infatti, Barbagallo ha deciso di istallare una mostra per proiettare quel mondo, a volte così aleatorio, nella realtà, attraverso cui gustare gli scatti nella loro materialità, ovvero cartacea e sensoriale; un percorso, dunque, capace di toccare anche i sensi dello spettatore che dallo schermo del pc si ritrova tra le mani la sua foto del profilo.
La mostra segue una sistemazione cronologica e topica, dal momento che è divisa in scenari diversi che vanno dalla strada alla libreria. Barbagallo, giunto alla sua tredicesima mostra, ha seguito l’evento con tenacia e determinazione, accompagnando gli scatti confidenziali ad una serata all’insegna anche della musica EDM (elettronic dance music), ad opera di Niccolò Rinciari, e della cultura con la lettura de La Patente di Pirandello di Lelio Naccari. Le luci sono, invece, di Pierpaolo Cimino.
La rassegna “Nella tana del Bianconiglio” continua il prossimo giovedì 26 Febbraio, sempre alla Feltrinelli, con gli scatti del mercato di Napoli di Rocco Luvarà, le letture carnascialesche del poeta settecentesco Don Pippo Romeo e la chitarra di Paolo Aragona. (CLARISSA COMUNALE)