L’intento era quello di “discutere”. Ma i toni degli interventi a senso unico della seduta aperta del consiglio comunale ci hanno fatto presto desistere dal pensare che la riunione di ieri potesse contribuire in alcun modo ad un dibattito serio sull’isola pedonale.
Il provvedimento dell’amministrazione, presente in Aula con l’assessore Cacciola e il Sindaco Accorinti, ha scatenato polemiche sterili, chiacchiere inutili, propaganda di un’opposizione politica che poi non trova riscontro nei numeri. Ieri i consiglieri presenti erano la metà, il pubblico un’arena diviso in claque, pronto a sparare a zero anche quando ha preso la parola un rappresentante degli stessi commercianti organizzati, Benni Bonaffini, responsabile pubblici esercizi per Confesercenti, che ha voluto ricordare come a dicembre era stato chiesto il parere dei negozianti e 103 su 185 ricadenti nell’isola avevano firmato per il si.
Dalla sperimentazione proposta da Cacciola, alle migliorie proposte da alcuni consiglieri (come Adamo di Siamo Messina ), dai dubbi sollevati dal Comitato La nostra Città al contributo creativo di molti giovani messinesi, l’isola pedonale va conservata ed ottimizzata, puntando a renderla più vivace e attrattiva.
La bagarre di ieri sera (che tutti dovrebbero rivedere nel canale dedicato allo streaming, giusto per sentire con le proprie orecchie certe perle tipo “va a fari u sinnicu a dusserddoff” che è l’unica parola ripetibile) non può che evidenziare come il cambiamento debba proseguire, facendo leva su chi, e sono tanti, cominciano a godere di una città che si rinnova a piccoli passi.
L’amministrazione, sebbene capace di ascoltare anche gli insulti, ha le idee chiare e la forza per portarle avanti con il contributo di chi è costruttivo. “L’isola pedonale sarà abbellita, resa piacevole e ancora più vivibile” ha ribadito Accorinti, ricordando che le resistenze dei commercianti sono state una consuetudine in quasi tutte le città, compresa Taormina (per non andare troppo lontano) quando è stato reso di fatto obbligatorio l’utilizzo del parcheggio a pagamento. Oggi sarebbe inimmaginabile pensare di attraversare il corso in auto.
La nostra “isola pedonale” è una delle più piccole al mondo. Pochi chilometri percorribili a piedi, lasciando le auto nei parcheggi limitrofi (Cavallotti, Dante e il “fosso” di Via La Farina”), e dovrebbe essere solo l’inizio di un percorso di modernizzazione del concetto stesso di qualità della vita i cui parametri sono ben noti ed individuati in tutte le città del mondo, e anche l’inquinamento acustico è uno dei fattori su cui si cominciano a registrare dei risultati.
Più che indignazione nei confronti della pedonalizzazione di un’area, bisognerebbe piuttosto alzare la voce e dare forza a questa amministrazione per impedire il passaggio dei Tir, visto che Via La Farina è una delle strade più pericolose e vicine alla zona pedonale.
Siamo stati capaci di fare confusione, lasciando che i commercianti si spacciassero per imprenditori, utilizzando anche i dipendenti per ricattare l’amministrazione con l’arma della perdita di posti di lavoro. Allora chiariamo. Il commerciante vende, l’imprenditore crea. Le alternative sono diverse: pagare dignitosamente commessi e fare orario continuato potrebbe essere un buon inizio, investire nell’isola creando un motivo per scegliere di comprare nel vostro negozio. E se proprio non si vende più un materasso o un caffè, provate con le bici elettriche.(@palmira.mancuso)