“Il rinvio a giudizio di tutti i 15 indagati nella vicenda del Parco Commerciale di Barcellona Pozzo di Gotto, una serie di “colletti bianchi” con in testa l’avv. Rosario Pio Cattafi, conferma le valutazioni espresse dall’Associazione Antimafie “Rita Atria” e dal movimento Città Aperta nell’esposto presentato nel gennaio 2011″ – si legge in una nota delle associazioni antimafia – “In particolare appare di estrema gravità il fatto che si contesti agli imputati, di aver concorso “nell’ingannare i componenti del consiglio comunale, ingenerando in essi la falsa convinzione della legittimità del Piano del parco commerciale, determinandone l’approvazione avvenuta con delibera n.59 del 16 novembre del 2009, con un conseguente ingiusto vantaggio patrimoniale a favore della Di.Be.Ca. Sas” società facente capo al “dominus” di tutta l’operazione, l’avv. Rosario Pio Cattafi“.
L’associazione esprime soddisfazione per tale rinvio a giudizio e, alla luce di esso, invita l’amministrazione comunale ed, in particolare, il consiglio comunale di Barcellona Pozzo Di Gotto a dare seguito alle richieste che ben 32 associazioni e soggetti della società civile barcellonese e non solo, alle quali negli ultimi giorni se ne stanno aggiungendo altre, hanno rivolto loro nelle scorse settimane.
“La revoca in autotutela di quella famigerata delibera è un atto che deve, a nostro avviso, rimarcare concretamente la presa di distanza non di un Parco commerciale in quanto tale, ma di “quel” parco commerciale perchè è ormai fuori da ogni ragionevole dubbio che quell’operazione , comunque vada a finire il processo che inizierà nel prossimo mese di maggio, non può essere considerata funzionale agli interessi di una comunità ma , ideata da un soggetto che, oltre ad avere un curriculum criminale di tutto rispetto, rinchiuso in regime di carcere duro (41 bis), condannato in primo grado a 12 anni per associazione mafiosa, definito dal Procuratore Lo Forte nella sua relazione annuale come “il Capo” della mafia barcellonese, è certamente funzionale agli interessi della criminalità organizzata. La politica barcellonese non può più nascondersi ma deve uscire allo scoperto. Lo deve ai cittadini onesti che a Barcellona Pozzo di Gotto sono certamente la stragrande maggioranza”.
La decisione di rinviare i 15 imputati a giudizio, tra tecnici, committenti e componenti della Commissione urbanistica dell’epoca, per l’udienza del prossimo 2 maggio, è stata assunta nella serata di lunedì 10 febbraio sera dal gup Anna Adamo su richiesta del pm Francesco Massara che ha coordinato l’inchiesta. Tutti gli imputati nel processo che si aprirà a maggio dovranno rispondere, ognuno per il suo ruolo, di “abuso d’ufficio in concorso determinato dall’altrui inganno”.
Oltre all’avv. Rosario Pio Cattafi, considerato il “dominus” della società immobiliare “Di.Be.Ca. sas”, il 2 maggio dovranno comparire davanti al Tribunale di Barcellona altre 14 persone: l’amministratrice della società immobiliare “Di.Be.Ca.” della famiglia Cattafi, Ferdinanda Corica, 57 anni; i soci dell’immobiliare, la sorella e il figlio di Cattafi, Maria Idea Cattafi, 65 anni e l’avv. Alessandro Cattafi di 37 anni; il dirigente pro-tempore del VII Settore di Palazzo Longano, ing. Orazio Mazzeo, 62 anni, rup del procedimento che ha portato all’approvazione del Piano particolareggiato del Parco commerciale e rup del Prg; i progettisti che hanno redatto ed elaborato il Piano particolareggiato, gli arch. Mario e Santino Nastasi, il prof. Giuseppe Gangemi, progettista del Prg e il collega Giovanni Cattafi, anch’essi indicati al pari degli altri professionisti quali progettisti del Parco commerciale anche se per “incarico non formalizzato”. A giudizio anche il tecnico di fiducia della società committente, la “Gdm Spa”, geom. Filippo Leopatri, 52 anni di Reggio Calabria ed i cinque componenti della soppressa Commissione edilizia urbanistica comunale insediatasi il 25 ottobre del 2007 e che avrebbero ultimato l’esame del Piano regolatore particolareggiato proposto dalla “Di.Be.Ca” nella seduta del 3 giugno del 2008: Giovanni Milone, Santi Sottile, Sergio Valenti, Antonio Raimondo, Franco Barbera.
Sulla vicenda del Parco Commerciale ecco alcuni articoli dal nostro archivio:
PARCO COMMERCIALE DI BARCELLONA: 15 INDAGATI PER ABUSO D’UFFICIO, “VACILLA” LA DIFESA “PARLAMENTARE” DI NANIA