Falsificazioni documentali, messa in scena di spettacoli ‘fantasma’, false attestazioni, costi dichiarati ma mai effettivamente sostenuti, contributi previdenziali non versati, utilizzazione di fatture false. Sono alcune delle condotte irregolari emerse dopo due anni di indagini della Guardia di finanza di Palermo sfociate nella denuncia di 72 persone per truffa aggravata e falso. Le indagini sono coordinate dai pm Daniele Paci e Roberto Tartaglia, Sostituti Procuratori della Procura della Repubblica di Palermo e sviluppate dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza del capoluogo siciliano.
L’indagine, che ha interessato strutture con sede in tutto il territorio regionale, con prevalenza nelle province di Catania e Palermo, trae origine da un’attività ispettiva nel cui ambito, nel settembre del 2011, sono stati sottoposti a mirate verifiche soggetti economici aventi titolo a percepire i contributi previsti dalla Legge, finalizzati a promuovere lo sviluppo delle attività teatrali ed a favorirne la diffusione, erogati dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione.
Dopo avere acquisito tutta la documentazione relativa alle istanze presentate dagli organismi teatrali operanti in tutta la Regione per ottenere l’erogazione del contributo, le Fiamme Gialle hanno proceduto ad una attenta disamina del materiale ed a numerosi controlli incrociati presso diversi Enti ed Uffici Pubblici. Sono in tal modo emersi diversi casi di falsità dei documenti presentati agli Uffici competenti dell’Assessorato Regionale, con particolare riguardo a quelli attestanti i costi asseritamente sostenuti per la realizzazione di rassegne e festival e per la produzione di attività teatrali nel corso del 2008, su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero, risultati mancanti delle specificazioni necessarie o addirittura artatamente predisposti e contraffatti. (ADNKRONOS)
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Fra i 72 indagati, vi sono anche due messinesi: Giovanni Scimone, fratello dell’attore Spiro del duo Scimone-Sframeni, e Giuseppe Ministeri, presidente dell’Associazione culturale Daf (Teatro dell’esatta fantasia). Quest’ultimo non ha fatto tardare la sua risposta in merito al presunto coinvolgimento nell’inchiesta per truffa alla Regione: “Non so bene di cosa si stia parlando, non avendo ancora ricevuto, notificato alcunché. Leggo i primi titoli e ricostruzioni, e mi vien da pensare che il mio problema è di averne fatti troppi, di spettacoli, con debiti che mi porterò dietro per i prossimi anni. Cretino, dunque, più che altro. Comunque, se scevro da ammucchiate e discorsi da bar, è cosa buona e giusta il controllo da parte della Guardia di Finanza. Sono in qualsiasi momento disponibile al confronto”.