E’ stata rinviata a giudizio dal Gup Franca Marinelli, Monica Mileti, cinquantenne romana, unica indagata (data l’archiviazione dei restanti cinque), per la quale la procura ha chiesto il proscioglimento del reato, ormai in prescrizione, di omicidio colposo per cessione di droga, confermando solo l’imputazione per reato di spaccio.
Per Antonio Ingroia, l’ex pm di Palermo, che assiste come avvocato la famiglia di Attilio Manca, una buona notizia: il processo, infatti, permetterà di ripercorre la vicenda di quello che ha definito un “suicidio mafioso”.
L’udienza del processo volto ad accertare la morte di Attilio Manca si terrà il 12.06.2014.
L’urologo barcellonese, fu trovato morto nella sua abitazione di Viterbo, il 12 febbraio 2004. L’unica imputata rimasta, secondo la Procura di Viterbo, avrebbe ceduto ad Attilio una dose di eroina che, per gli investigatori, è risultata fatale. L’imputata è rappresentata dall’avvocato Cesare Placanica.
I familiari di Attilio Manca sostengono la tesi dell’omicidio di mafia, affermando che il loro congiunto sarebbe stato ucciso per avere visitato il boss Bernardo Provenzano.
“Sono sereno – ha dichiarato il fratello Gianluca Manca – perchè sono fiducioso della verità che si è cristallizzata in questi dieci anni e sono convinto che con il tempo la giustizia unitamente alla verità emergeranno trionfanti”.