Una conferenza stampa sui generis quella che stamattina si è tenuta nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Sui generis perché, in realtà, di presenti alla “conferenza” ce n’erano parecchi ma di stampa, ad inizio incontro, se ne vedeva poca, giacché la guest star attesa, ossia il senatore Vincenzo Gibiino, si è fatto attendere per più di un’ora e, quando ha varcato la soglia del Municipio, telecamere e qualche cronista erano già nelle rispettive redazioni. “Puntuale un po’ come Crocetta!”, ha scherzato qualcuno. Crifò e Parisi erano pronti al tavolo dei relatori già dalle 11.30, orario d’inizio previsto per presentare ai media il nuovo gruppo consiliare che siederà a fianco degli ex colleghi di partito -ei fu Pdl- oggi nel Nuovo Centro Destra. Il collega Sottile, come un politico navigato, nonostante la sua prima esperienza “a palazzo” era intento a gestire public relation con i presenti. Intanto Trischitta, capogruppo designato, come una trottola rimbalzava da un lato all’altro per capire quanto ancora si dovesse tardare l’apertura delle danze. Ad onor del vero il povero senatore giungeva in città apposta per l’incontro e i ritardi di chi viene da lontano vanno perdonati. Ma nel “waiting for” si è dato spazio ai saluti che i presidenti dei circoli Forza Silvio già costituitisi nella Provincia venivano a porgere in riva allo Stretto.
Punte di colore a parte, l’entusiasmo di alcuni sembrava il medesimo che animava i primi fedelissimi negli anni ’90 e a ricostituire l’atmosfera dei giorni che furono non erano solo i sorrisi apparentemente felici (avete mai notato che sembrano davvero tutti pervasi da un senso di felicità che ha quasi dell’ascetico?) dei presenti, ma anche l’immancabile inno di FI trasmesso in filo diffusione prima dell’inizio dell’incontro. In una fase in cui i sondaggi danno Silvio Berlusconi ancora in vetta ai gradimenti della gente, nonostante una perdita di consenso di quasi il 50% rispetto a vent’anni fa, e la sua leadership resta un dato inopinabile, anche a Messina i “suoi” si costituiscono come realtà a sé.
“Siamo veramente felici di ricostituire il gruppo, un gruppo che a me personalmente è mancato”, dichiara il cons. Parisi che ricorda “ancora 15 enne aderì al movimento. Questo simbolo mi riempie di orgoglio. Ho sempre creduto negli ideali che Forza Italia incarna e difende”. Mano sul petto e mea culpa per delle responsabilità che non appartengono alla sua generazione ma a chi, sotto le insegne del centro destra in generale, in passato, ha fatto degli errori tradottisi talvolta in mala politica ma “dobbiamo ripartire dai principi che ci hanno portato ad iniziare il nostro percorso in questo partito. Crediamo ci sia una sensazione di cambiamento e ringiovanimento in Forza Italia, e lo spirito che ci anima è che ci sentiamo tutti protagonisti, ciascuno con un ruolo attivo che lo impegna per il bene della città, nel nostro caso”. Far notare che in prima fila c’era Pippo Isgrò può sembrare una battuta poco garbata visto che poc’anzi si alludeva al partito giovane ma in effetti è impossibile non inserire il riferimento proprio a questo punto del nostro resoconto. All’ex assessore che da subito – a mezzo social – fece il suo outing al momento della scissione del Pdl, criticando le scelte di quanti avevano voltato le spalle al sempreverde Silvio, si rivolge il capogruppo Trischitta invitandolo a farsi portavoce dei saluti di Scilipoti, referente provinciale del partito. Sì sì Scilipoti, una di quelle presenze che, c’è poco da ridere, son costate a F.I. 2.0 l’impossibilità di acquisire in scuderia alcuni pezzi validi i quali, in camera caritatis, all’atto della scelta da compiere tra i due “neo”(?) gruppi, commentavano “ma si può mai avere lui come interlocutore?” (lo hanno detto! Li abbiamo sentiti!).
Lavorare tutti insieme per il bene della città, dell’Italia, nell’interesse dei cittadini e delle loro priorità è il messaggio che da più voci giunge. Questo il segnale del partito azzurro che si presenta assolutamente al passo coi tempi, almeno per quel che afferisce l’impiego del web. I circoli, reale priorità di tutto il centro destra in questa prima fase, si potranno infatti costituire grazie ad un click e seguendo le istruzioni, tramite accesso al sito del movimento, si avrà la possibilità di creare il proprio club, così come spiega il coordinatore regionale Gibiino.
Un unico spazio è occupato dalle quote rosa tra gli scranni del consesso in quota a Forza Italia, quello appannaggio dell’ex aennina Giovanna Crifò la quale, in merito ai colleghi di NCD, commenta: “siamo un gruppo coeso e lo abbiamo dimostrato anche prima della scissione, continueremo a lavorare insieme com’è sempre stato. Il nostro obiettivo è far bene alla città e la collaborazione non mancherà”.
La parola alleati viene pronunciata più volte, in questa occasione, per definire i colleghi che la scorsa settimana hanno palesato la propria migrazione nel movimento alfaniano.
Circa il lider maximo del partito è ancora la Crifò a dire la sua: “l’uomo forte Berlusconi mi dà sicurezza e condividiamo l’attenzione ai bisogni della gente”, bisogni che in questi giorni non sono soddisfatti appieno a causa delle criticità che la società messinese sta riscontrando, dovendo fronteggiare il dramma (perché per molti è proprio questo) delle imposte. Anche di Tares e mala gestio dell’amministrazione Accorinti si parla con enfasi ma molta concretezza, segno che le istanze della gente vengono carpite anche dentro quelle che vengono definite stanze dei bottoni.
Chi -forse- dovrebbe prestare molta attenzione alle posizioni assunte oggi è proprio il NCD che, quando ancora si chiamava Pdl, in occasione delle amministrative, ha fatto scelte umane e proposte, puntando su cavalli che oggi assumono liberamente (Dio benedica il libero arbitrio, per carità) posizioni diverse da quelle che qualche Pigmalione – o presunto tale – si sarebbe aspettato. E se è vero che l’analisi di voto andrebbe fatta all’indomani dei risultati elettorali, forse qualcuno solo negli ultimi tempi potrebbe aver capito d’aver messo a segno clamorosi autogol nella composizione delle liste primaverili. Meglio tardi che mai! (@eleonoraurzi)