250mila euro, da destinarsi formalmente a Palazzo Zanca per sostenere un “programma di eventi” nel maggiore teatro cittadino. Speranze deluse dalla mancata approvazione dell’emendamento nell’ambito della Finanziaria regionale, in discussione in questi giorni all’Ars, che ieri (al contrario di ciò che è avvenuto per gli ex lavoratori Pumex e gli alluvionati) ha ricevuto il voto negativo dell’Aula: l’ennesimo schiaffo morale per la città di Messina.
Una notizia che getta nello sconforto dipendenti e maestri d’orchestra, a cui era stata promessa la possibilità di organizzare un cartellone per la stagione in corso.
“La mancata approvazione dell’emendamento – dichiara l’Orsa – giunge dopo il grave cortocircuito innescatosi solo pochi giorni prima con la designazione da parte di Comune e Provincia dei componenti del CDA evidentemente in conflitto con gli intendimenti del Governatore Crocetta e di fatto mette la pietra tombale su ogni speranza di mettere in scena una minima offerta culturale da proporre alla citta’.
Il susseguirsi di tali eventi non puo’ che aggravare i timori e le preoccupazioni delle maestranze dell’ente , ormai disoccupate, -continua il sindacato Orsa – e non si comprende come i rappresentanti sul territorio del movimento che fa riferimento al Presidente Crocetta, oltre che esprimere effimera solidarietà’ , non prendano una posizione netta con atti concreti nei confronti del modus operandi con cui il Presidente della Regione ha letteralmente paralizzato ogni attività’ dell’ente facendo intuire chiaramente la volonta’ di sacrificare la sopravvivenza del Teatro, penalizzando la realta’ cittadina e le maestranze, che da vent’anni hanno reso possibile garantire all’utenza una programmazione di alto livello artistico e culturale.
Auspichiamo – conclude l’ORSA – un intervento forte dell’amministrazione comunale e che si faccia fronte comune con tutta la rappresentanza politica cittadina affinché il destino dell’Ente teatro venga deciso dal territorio e non calato dall’alto per favorire altri interessi” .
Sulla questione è intervenuto anche il Presidente della Daf Giuseppe Ministeri: “Non c’era bisogno di una palla di vetro per prevedere che un contributo di 250.000€, nell’ambito di una Finanziaria regionale di ‘lacrime e sangue’, non sarebbe mai stato accordato al Comune di Messina”, afferma Ministeri. “Palazzo Zanca aveva garantito che questa somma sarebbe arrivata da Palermo: su quella che sembrava una ‘certezza’ era stato impostato un programma di eventi artistici, si erano stilati piani, erano stati presi accordi. Ma la ‘certezza’ si è trasformata nell’ennesima promessa non mantenuta, e adesso rischia di saltare del tutto una programmazione culturale in città”.
“Come operatori culturali, chiediamo all’Assessore Comunale, prof. Tonino Perna, e alla Commissione Consiliare alla Cultura di prendere impegni precisi”, conclude Ministeri. “Impegni che non si basino più su vaghe promesse, ma su concreti atti amministrativi”.
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