Arduo il compito dei Carabinieri del Ris di Messina, che dalle prime ore di oggi stanno eseguendo tutte le operazioni necessarie ad identificare quello che resta un corpo senza nome. L’avanzato stato di decomposizione del cadavere, rinvenuto ieri nei boschi di Floresta, rende difficile il lavoro, che però sta dando i primi frutti. Grazie alle prime analisi di laboratorio è stata infatti scartata l’ipotesi che si possa trattare della badante ucriana scomparsa a novembre, poichè dalle analisi risulta che si tratti di una donna di colore, probabilmente una ragazza di una trentina d’anni.
Si pensa quindi ad una prostituta, qualcuno per cui tra l’altro nessuno, al momento, ha presentato una denuncia per scomparsa. Purtroppo le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo sono strazianti: la morte risalirebbe a circa 15 giorni fa, e diverse sono le tracce lasciate dagli animali selvaggi.
Un giallo nel giallo, su cui indagano il pm Luca Melin, con i militari della Compagnia dei carabinieri di Patti, coordinati dal comandante Lorenzo Buschittari, insieme a quelli delle Stazioni di Floresta e Raccuja.
L’inchiesta dovrà far luce sul caso, chiarendo il prima possibile se si sia trattato di un omicidio, o una tragica fine legata a pratiche sessuali “estreme”, che hanno convinto chi era con la ragazza a scappare lasciando il cadavere nel bosco. Su questo l’autopsia darà altre indicazioni.
Intanto a tarda serata i carabinieri ufficializzano solo che ” Trattasi presumibilmente di una donna con extension ai capelli e gli alluci che presentano un decoro di smalto a forma di fiore. Al momento non è possibile fornire ulteriori particolari. Nella giornata di domani sarà effettuata l’autopsia a cura di un medico legale autorizzato a ciò dal magistrato incaricato. La salma è stata rimossa ed al momento è custodita presso l’Istituto di Medicina Legale di Messina”.