Certo che di Tares parla proprio chiunque. Così i comunicati fioccano e le opinioni vengono cinguettate con link di note a seguito. Poi, di quando in quando, scorgi anche che, tra le tante voci degli “ illuminati di casa nostra” che oggi scopriamo avere numerosi master in spazzatura e che continuano ad elargire le proprie perle sul tema, c’è anche quella di qualcuno titolato davvero a parlare. E tiri un sospiro di sollievo.
Il “titolato” in questione è il Presidente della IV circoscrizione che, tramite comunicato, puntualizza alcuni dati alla stampa -che domani incontrerà in occasione della conferenza sull’isola pedonale alla quale parteciperà insieme ai suoi consiglieri-.
Palano Quero fa presente che lo scorso 4 settembre il consesso da lui presieduto “all’unanimità dei presenti, aveva subordinato il proprio parere favorevole al regolamento Tares, all’approvazione di un maxiemendamento proposto, ritenendo in primis necessario rendere più equo e proporzionale il tributo”. Finalità di ciò voleva, ovviamente, essere quella di non gravare in modo eccessivo su quelle famiglie che, con tutta la buona volontà possibile, l’imposta non hanno proprio come fronteggiarla in termini economici.
Durante la seduta estiva alla quale si allude, anche le piccole aziende commerciali erano nei pensieri preoccupati del consiglio, la cui area di pertinenza pullula di negozi e show room già costretti a sopportare imposte gravosissime che si sommano agli affari sempre meno vantaggiosi degli ultimi anni. Ridurre inoltre il carico a chi si fosse dedicato ad attuare il famoso comportamento virtuoso necessario alla differenziazione dei rifiuti, oltre ad essere una ricompensa giusta, avrebbe potuto altresì rappresentare un incentivo utile ad abbattere la quantità di rifiuti conferiti in discarica, snellendo lo stratosferico costo del servizio. Di rifiuti zero si parla nella delibera trasmessa dal IV quartiere a Palazzo Zanca mesi fa così come è anche presente un sollecito ad individuare un’area da adibire a discarica emergenziale transitoria.
Siccome il consiglio (circoscrizionale) non è nuovo alle richieste di parere alle quali si risponde con proposte e non con comizi (spesso in voga presso altri scranni) veniva avanzata un’ulteriore proposta (assolutamente similare rispetto alla stessa che, anche all’interno del civico consesso, qualcuno propose già in quei giorni) ossia attivare politiche volte a “recupeare l’evaso e l’eluso, al fine di distribuire e spalmare su tutti i soggetti passivi del tributo la copertura totale del costo dei servizi (e non solo sui cittadini onesti) e pertanto diventava e ancora rimane dirimente istituire un apposito ufficio evasione tributi e implementare la gestione ed i controlli per la riscossione. Infine si prevedeva tutta una serie di correttivi per dilazionare i pagamenti e il dovuto”.
La nota inviata dal Presidente Quero, corredata di numeri e verbale di seduta settembrina, non fa che evidenziare ulteriormente la bontà di alcune proposte delle quali, già nei giorni scorsi, vi avevamo raccontato e che non sono accessorie e secondarie rispetto al “problema Tares” ma che invece lo costituiscono e determinano.
Non manca la chiosa rammaricata del democratico al suo secondo mandato: “Purtroppo quel lavoro non e’ stato attentamente valutato. Magari adesso, leggendolo con attenzione, Giunta e Consiglieri comunali potrebbero trovare spunti e rimediare nell’interesse dei cittadini”. Speriamo! E chissà che domani, al termine della conferenza stampa sull’isola pedonale, non si riesca a trovare il tempo per un ulteriore vis a vis tra “consigli e consiglieri”. (@eleonoraurzi)