Slittano le altre due rate. Il Comune elimina per un mese le sanzioni legate ai versamenti di febbraio e aprile (si potrà pagare a marzo e maggio). Ok al regolamento sulle esenzioni per le fasce deboli. Le esenzioni saranno strettamente connesse a quanto deciso dal Dipartimento dei servizi sociali e riguarderanno le famiglie e i cittadini che sono già conosciute dagli operatori di Palazzo Zanca.
Queste le novità emerse oggi nel corso della conferenza stampa indetta dal sindaco, Renato Accorinti, alla presenza del vicesindaco Guido Signorino, e degli assessori Daniele Ialacqua e Nino Mantineo che in questi ultimi giorni hanno lavorato per rendere operativi al più presto quei meccanismi di riduzione ed esenzione che faranno respirare le famiglie in condizioni disagiate e le attività commerciali che appartengono alle categorie più colpite dalla Tares.
Una risposta immediata che precede la manifestazione di protesta organizzata per domani, alla quale non rinuncia il “Comitato 12 gennaio” che ritiene insufficiente la misura adottata dall’amministrazione comunale.
“Posticipare la seconda e la terza rata, non risolve i problemi sollevati dai cittadini riguardo agli errori nei conteggi delle superfici abitative e del numero dei componenti dei nuclei familiari – si legge in una nota – Il “Comitato” non accetta “palliativi” dalla giunta perché la TARES così com’è stata proposta è una tassa ingiusta, viziata da troppi errori presenti nel regolamento. Si ribadisce che i messinesi intendono pagare a condizione che la tassa sui rifiuti sia “giusta”.”
Insomma, il “Comitato 12 gennaio” ribadisce le richieste avanzate nei giorni scorsi e, in modo particolare, chiede all’amministrazione comunale di sospendere immediatamente in autotutela la delibera, o il Consiglio a sospendere la TARES con un atto deliberativo immediato.
Il comunicato degli organizzatori della manifestazione chiude con l’ invito al sindaco Renato Accorinti di ” dare risposte immediate ai cittadini, che domani manifesteranno numerosi a piazza Unione Europea confidando nella sua sensibilità, rispetto ai problemi delle fasce deboli e dei commercianti che, a causa della TARES, stanno chiudendo le proprie attività commerciali”: ma alla luce delle risposte da parte dell’amministrazione, appare un attacco politico estraneo ala sostanza dei fatti.
E’ infatti ormai noto che la Tares è una tassa nazionale inventata dal governo di turno per vessare ulteriormente gli italiani, nell’incapacità di una vera azione risanatrice dei conti, e che deve coprire per intero il costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
E’ su questo, forse, che bisognerebbe essere rassicurati: cioè sul funzionamento della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.