La triade consiliare del gruppo Felice per Messina si trasforma in equipe fotografica. Gli “improvvisati reporter per un giorno” hanno presentato stamani, durante una conferenza stampa, una serie di immagini relative ad alcune isole ecologiche visitate dagli stessi nei giorni scorsi. Definire agghiaccianti le condizioni di queste discariche è eufemistico. Sacchetti letteralmente buttati e ammassati gli uni sugli altri senza alcun criterio apparente, campane divelte e arginate da materassi facenti funzioni di transenne, cassoni trasbordanti e rigonfi di rifiuti sono solo alcuni dei ritratti mostrati negli scatti.
Assodata la premessa fondamentale per cui la Tares c’è e va pagata, precisato che non ci si poteva esimere dal votarla, pena l’impossibilità di approvare il bilancio, ed evidenziato dal consigliere Cardile che l’inefficienza del servizio non va imputato ai dipendenti, va però dato atto di alcune incresciose evidenze. Rifiuti spesso pesati “ad occhio” poiché le bilance sono, in molti casi, guaste e incapacità di gestire l’enorme mole di materiale che, specie nelle ultime settimane, i messinesi hanno conferito nelle isole disseminate in città; per non parlare poi delle ricevute rilasciate agli utenti, più simili a banali pizzini che a certificati attendibili da presentare agli uffici competenti per accedere ad una scontistica dovuta.
Nessun collegamento diretto con il dipartimento tributi, tra l’altro, nonostante sia proprio il Commissario di MessinAmbiente, Armando Di Maria, a tranquillizzare in merito a quest’ultimo aspetto, dichiarando che in tempi brevi le isole ecologiche saranno dotate degli strumenti necessari all’informatizzazione di tutti i dati in entrata.
“L’amministrazione deve intervenire immediatamente sui bilanci di Messinambiente”, commenta il veterano Santalco.
Assodata l’inadeguatezza del parco vetture per la raccolta e dei mezzi per lo smaltimento, i consiglieri chiedono di far luce sul reale costo del servizio e evidenziano la chiara necessità di attuare le riduzioni agli indigenti. A sostenere ciò è il capogruppo di FpM.
Non condivide la discrezionalità del criterio con cui scegliere tra chi supportare con “alleggerimenti” e chi invece gravare con la totalità del dovuto da versare il cons. Cantali :“ragion per cui non ho votato la riduzione del contributo. Ritenevo andasse spalmato sul totale dovuto ma l’Assemblea si è espressa diversamente, a maggioranza. Mantineo ha istituito adesso una commissione che si occuperà di individuare i nuclei disagiati cui andare incontro”, conclude.
Vi risparmiamo una gallery fotografica poco edificante, auspicando che la situazione si avvii presto ad una soluzione e che chi avrà sin qui mostrato un comportamento virtuoso veda premiato questo cambio di rotta in una città che, sia pure per ragioni più venali che ecologiste, sta dimostrando di mettercela tutta per fare la sua parte ed è plausibile pretenda che chi di dovere faccia la sua.
ELEONORA URZì Twitter: @eleonoraurzi