Si era recata al Policlinico di Messina, preoccupata per quelle perdite anomale a pochi giorni dal parto, ma i medici l’avrebbero rispedita a casa. Il giorno dopo, però, la ventenne è dovuta correre di nuovo in ospedale e ha partorito una neonata morta. Ora la procura di Messina ha iscritto nel registro degli indagati tre medici del reparto di Ginecologia e ostetricia con l’accusa di omicidio colposo.
Il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della piccola e il sequestro delle cartelle cliniche, dopo che i familiari della donna hanno sporto denuncia. Sono stati loro a raccontare che la giovane, nei giorni scorsi si era recata al Policlinico per alcune perdite, ma i medici l’hanno rassicurata e la puerpera è tornata a casa. Il giorno dopo, la tragedia. I familiari credono che ci siano responsabilità dei medici.
In merito al presunto caso di morte endouterina di un feto avvenuta al policlinico G. Martino il 4 gennaio scorso l’AOU G. Martino in un comunicato precisa quanto segue.
“Dalla relazione presentata dal direttore dell’UOC di Ginecologia Ostetricia alla Direzione Sanitaria emerge tutto il percorso assistenziale eseguito presso la struttura in ordine temporale: dal 23 dicembre – quando sono iniziati i controlli per il monitoraggio della gravidanza fisiologica a termine (necessari per valutare il benessere del feto) – fino alla giornata dell’evento, il 4 gennaio.
In riferimento alle presunte rassicurazioni fornite alla paziente il giorno prima della morte endouterina, si precisa che la paziente è stata tranquillizzata durante tutto il percorso dal momento che gli esami effettuati hanno sempre dimostrato la normalità dei parametri del benessere fetale. Ulteriore rassicurazione è avvenuta anche il 31 dicembre, giorno in cui l’assistita si è recata presso il pronto soccorso ostetrico per alcune perdite; anche in questo caso gli esami hanno dato esito negativo e le è stata fornita indicazione a ripresentarsi il 3 gennaio (giornata per altro già programmata nell’ambito del monitoraggio). Tale quadro clinico ha trovato ulteriore conferma anche il giorno prima dell’evento ( il 3 gennaio appunto), quando sia l’ulteriore tracciato cardiotocografico che l’ecografia – eseguiti in ambulatorio – hanno dimostrato il regolare benessere del feto.
Nell’esprimere vicinanza alla famiglia per quanto accaduto, si sottolinea – conclude il comunicato – che è in corso una indagine interna e sarà comunque la magistratura ad accertare eventuali responsabilità”.