FORZA ITALIA A MESSINA: LO SCISMA DELLA FAMIGLIA “VECCHIO CENTRO DESTRA” E I NUOVI EQUILIBRI LOCALI

Anno nuovo circoli da “inaugurare”, questo è il diktat che chiaramente costituisce obiettivo primario dalle parti del centro destra, quello nuovo, quello vecchio, quello stantio e quello rivoluzionario (che ancora ci chiediamo dove sia).

Padre e delfino si separano ai piani alti e lo stesso avviene anche a quelli più “bassi”- nell’accezione di locali- e i giochi sono tutti da rifare: Silvio e Angelino rompono il loro accordo di sangue e lo stesso si può dire di tanti genitori e figli putativi, compresi quelli di casa nostra. Questo scisma interno al Pdl ha di certo sconquassato gli equilibri di molte famiglie…politiche.

Mentre già da qualche settimana è nota la posizione assunta dalla triade Garofalo – Germanà – Mancuso e i consiglieri comunali e di circoscrizione eletti tra le fila del partito che fu berlusconiano fanno progressivamente outing, venerdì sera si è tenuto un incontro tra il sen. Vincenzo Gibiino e i rappresentanti dei 13 club azzurri già costituitisi tra Messina e Provincia, in via E. Martinez, presso la storica sede di Forza Italia.

Il neocordinatore regionale del partito ha parlato di un FI 2.0, definizione che calza a pennello con il recupero -vent’anni dopo la prima apparizione del simbolo- delle effigi che portarono l’allora “solo” imprenditore di Arcore agli onori della cronaca politica (e, da allora, anche giudiziaria).

Presenti, tra gli altri, anche il cons. Fabrizio Sottile il quale ha chiarito, raggiunto telefonicamente, le ragioni della sua scelta: “tra la copia e l’originale preferiamo l’originale!”. Il percorso del medico-consigliere, qualche mese fa, lo ha portato ad un risultato elettorale importante, tanto da consentirgli l’ingresso al civico consesso. Eletto nella lista SiAmo Messina, insieme al collega Adamo, è noto come sia stato uno dei cavalli prediletti su cui i rappresentanti di maggior rilievo di quello che oggi è il NCD hanno puntato. Altra rottura familiare dunque, quella che pone Sottile su una barricata e l’onorevole Garofalo, riferimento fino a dopo le amministrative, su quella opposta.

Già, opposizione, questa è la relazione tra il movimento del padre e quello del figlio, ad oggi, indipendentemente da cosa ne sarà nei prossimi mesi. “Ho il massimo rispetto per le persone in questione – commenta Sottile – indipendentemente dalla mancata condivisione delle scelte”.

Ad oggi, il consiglio comunale vede sette elementi del “vecchio” centro destra seduti tra i suoi scranni e la rottura del partito, inevitabilmente, condiziona gli assetti di quella coalizione che evidentemente dovrà mutare il proprio organigramma. Se Daniela Faranda e Nicola Crisafi hanno, da subito, preso posizione a fianco della triade di cui sopra, al contrario Giovanna Crifò e Pippo Trischitta si sono schierati dalla parte di Forza Italia. Quest’ultimo, negli anni, com’è noto, ha vissuto un rapporto con il “berlusconismo” che definire tortuoso e altalenante è un eufemismo.

E’ chiaro ed evidente che anche Sottile ha deciso da che parte stare, in un momento nel quale far parte del NCD significa sostenere un Governo che “non è più un governo che può andare avanti -specifica il suo punto di vista-. Questo è il governo delle piccole intese non delle grandi intese.” Restano fuori dalle barricate, per il momento, Pierluigi Parisi che i ben informati (ma anche i male informati) danno più spostato verso Forza Italia che non verso il Nuovo Centro Destra ma che, stando a voci di corridoio, si pronuncerà pubblicamente a stretto giro di posta, sciogliendo eventuali bandoli, e Piero Adamo.

Per l’avvocato la situazione è diversa e a dirlo è il suo cursus honorum. Nato come “aennino”, entrato in Pdl – c’è da credere, non senza qualche mal di pancia- quando Fini tagliò le gambe alla sua creatura nata a Fiuggi, privandola dell’individualità, si trova oggi a prendere posizione laddove le due facce non appartengono alla sua medaglia politica di riferimento originario. Berlusconi e Alfano non sono di certo icone di quella destra sociale che segna il percorso del consigliere di SiAmo Messina, dunque rimaniamo in attesa di ufficialità e chissà che non stupisca con spostamenti più coerenti alla sua forma mentis politica e che, dunque, niente hanno a che vedere con i due leaders attorno ai quali si stringono i suoi colleghi. (@eleonora.urzì)

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