Dopo il sold out del debutto di fine novembre, come spettacolo di apertura della rassegna “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena”, domenica 5 gennaio alle ore 21.00 al Teatro Savio torna a grande richiesta “ProTesto”. Lo spettacolo, scritto e diretto da Auretta Sterrantino, con Claudia Marini e Lelio Naccari (musiche originali e tastiere di Filippo La Marca, chitarra e voce di Vincenzo Quadarella, scene e costumi di Valeria Mendolia, disegno luci di Elvio Amaniera, videografo Antonio Alfano, fotografo di scena Maria Laura Aureli, una produzione QA), è ispirato a “Il non-luogo rivoluzionario” di Vincenzo Quadarella. Un libro, rivela l’autore, che nasce non da un’ispirazione ma da un’esigenza: “Dare e darmi speranza. Anni di esperienza nell’ambito della politica e del volontariato mi hanno portato a guardare il mondo con altri occhi, occhi, se vogliamo, di bambino, e questo mi ha aiutato a chiarire e chiarirmi come stanno veramente le cose, primo passo per trovare soluzioni alternative”.
Andare o restare? Credere ancora che un mondo migliore sia possibile, tentare di ripartire da zero insieme agli altri o arrendersi e vivere la vita “come un vizio solitario”? Parte da queste domande, “ProTesto”, una pièce che porta in scena l’Io, la coscienza, ed insieme l’altro, il noi, il voi in una cruda analisi del nostro tempo in parole e musica.
“ProTesto – dichiara la regista e drammaturga Auretta Sterrantino – vive di più linguaggi che transitano morbidamente dalla poesia alla forma dialogica forte e a tratti aggressiva, dalla musica alla pausa del silenzio. Tutta la pièce si muove in un’atmosfera simbolica che si sposta dal non-luogo rivoluzionario verso l’affermazione di un luogo vero e proprio, che diventa tale in quanto agito e ribalta i piani consentendo di mostrare il processo che porta dall’io e l’imprigionamento, verso il noi e l’apertura al mondo che ci circonda, verso la consapevolezza”.
Nella linea drammaturgica trovano spazio scritti di Platone, Seneca, Manzoni, Montale, Bufalino, Fromm, Russell, Kant, Rousseau e Zagrebelsky. Della stessa drammaturgia devono considerarsi parte integrante le parti musicali e i testi scelti tra quelli dei più impegnati cantautori italiani, da Fabrizio De Andrè a Giorgio Gaber, da Franco Battiato a Daniele Silvestri. Per un invito a protestare, a sollevare il capo e a usare il pensiero, la parole, la voce. Un invito all’azione. Un invito a difendere l’Uomo.
E per arricchire ulteriormente l’offerta artistica, torna “ProTesto con l’arte”, ancora una volta con il maestro Nino Bruneo. Questa volta il pittore e ceramista messinese, originario di Santo Stefano di Camastra, proporrà nel foyer del Teatro Savio, in contemporanea con lo spettacolo, un’esposizione di quadri realizzati su cartone o materiale riciclato con un allestimento curato da Valeria Mendolia.
Il prossimo appuntamento con la rassegna “Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena” è per domenica 12 gennaio, sempre alle 21.00 e sempre al Teatro Savio con un’altra produzione targata QA: “Erostrato”, di e con Alessio Bonaffini. Uno spettacolo che parte da Sartre e propone un viaggio nella lucida e graffiante logica di un personaggio disgustato dal fatto che gli uomini non facciano altro che recitare un ruolo nel condurre i propri rapporti con gli altri.