MESSINA 2014: L’ANNO CHE SARA’

Sono queste le ore in cui si tirano le somme dell’anno che sta volgendo al termine,quelle in cui resocontiamo, in breve, i momenti più importanti del 2013, tanto al livello personale quanto dal punto di vista pubblico o professionale.

Mi fermo. Ci penso. Constato l’ovvio: per ricordare gli aspetti salienti di quest’annata basta un breve sguardo alle notizie più importanti. Persino facebook ha pensato ad un’applicazione che riassuma ciò che è avvenuto nei 12 mesi trascorsi.

Ma noi no, andremo più in là, guarderemo oltre i confini di ciò che è noto a tutti e vi diremo quel che sarà e quali saranno le grosse novità  (come le chiamerebbe l’indimenticato Dalla).

Il 2014 sarà l’anno delle svolte, quelle vere.

Sarà l’anno della legge elettorale, quella nuova, quella che rompe col passato e ridà ai cittadini il potere di scegliere chi li rappresenterà. Sarà l’anno in cui la contrapposizione “politica vs antipolitica” lascerà finalmente spazio all’emergere della coscienza del popolo, dei cives che, con la condotta di tutti i giorni, daranno un nuovo senso alla propria appartenenza all’Italia. Sarà l’anno delle trasformazioni e dei primi frutti che si scorgeranno, finalmente, dopo un lungo e intenso periodo di semina. E sarà così anche per Messina. Sarà l’anno in cui il sindaco in persona si recherà a Palermo in jeans, t-shirt, giacca e cravatta rossa col ricamo “Free Tibet” (donatagli dal Commissario Romano), e otterrà che Palazzo d’Orleans mostri alla città dello Stretto il rispetto e l’attenzione che merita come porta e perla della Sicilia.

Sarà l’anno dei grandi successi politici e amministrativi, raggiunti grazie al lavoro sinergico di giunta, deputati regionali e nazionali, senatori e ministro, seduti allo stesso tavolo per programmare prima e festeggiare poi ogni obiettivo raggiunto insieme per la città che rappresentano, come è loro dovere fare. E vederli riuniti nella sala Falcone Borsellino non sarà una rarità pro forma a beneficio della stampa presente, ma una pratica regolare e un appuntamento imperdibile: ci saranno tutti…stavolta!

Sarà l’anno della cultura: il teatro Vittorio Emanuele supererà ogni criticità, la sua programmazione porterà grandi nomi a calcare le scene e produrrà spettacoli che l’Italia intera ci invidierà.

I lavoratori ricominceranno ad essere pagati sempre con regolarità, dall’Atm agli operatori dei servizi sociali: stipendi puntuali in cambio di un buon lavoro. Non ci saranno più parassiti che bivaccano negli uffici senza produrre, i dirigenti in gamba saranno premiati, i lavativi educati al lavoro o allontanati. Sarà l’anno in cui Messina vincerà il premio come città in cui la differenziata funziona meglio, quello in cui le strade saranno pulite, lavate regolarmente e i cassonetti stracolmi di maleodoranti sacchetti saranno solo un brutto ricordo. La gente avrà imparato che carte, sacchetti e bottiglie non si gettano a terra “tanto qualcuno le toglierà” e le si getterà nel cestino più vicino. E sui tetti dei palazzi pubblici spunteranno i pannelli solari.

Sarà l’anno d’oro per il turismo. L’anno in cui i laghi verranno nuovamente utilizzati per ragioni ludiche e sportive, tanto dai messinesi quanto dai visitatori che godranno appieno di un pezzo del patrimonio cittadino per decenni abbandonato e relegato al ruolo di contenitore di cozze, circondato da sterpaglie e immondizia. L’anno che vedrà una valorizzazione del lungomare, la creazione di un porticciolo e, a partire dal quale, i lidi saranno aperti  e le strutture balneari offriranno servizi no stop da maggio ad ottobre, perché da noi l’estate dura sei mesi e sarebbe da sciocchi non approfittarne, no?

Sarà l’anno in cui i croceristi arriveranno e resteranno tutto il giorno in città, dividendosi tra cannoli e arancini, negozi e bellezze museali da fotografare e ammirare: dal gotico del Duomo al mix neoclassico e liberty del Cimitero Monumentale al naif della casa del Cavaliere Cammarata.

Sarà l’anno dell’inaugurazione del “nuovo” Museo Regionale, chiuso da anni in attesa dell’ultimazione dei lavori.

Sarà l’anno in cui anche la Fiera riaprirà i battenti come enorme parco naturale e commerciale in centro città: cinema, gallerie fotografiche che raccontano la Messina che fu, verde curato e rispettato, viali alberati da percorrere in bicicletta o a piedi, spazi di cui anziani e bambini potranno godere, negozi da visitare e intrattenimento del quale fruire.

Sarà l’anno del recupero delle tradizioni e al programma ferragostano -gestito e organizzato in modo sereno e privo di polemiche a corredo, d’ora in poi- si aggiungeranno eventi ed iniziative folcloristiche che caratterizzeranno l’agenda di tutti e 12 i mesi. Si realizzerà un festival enogastronomico che in pochi anni diventerà rinomato in tutto il Mondo e attirerà milioni di amanti della buona cucina, che scopriranno la nostra storia  e cultura attraverso odori e sapori della nostra terra.

Sarà l’anno dell’avvio dei lavori per la realizzazione di un polo che renderà la zona falcata il fiore all’occhiello dell’intera Isola.

Sarà l’anno della cessazione di occupazioni illegali perché alle associazioni verranno concessi spazi pubblici da gestire e alle famiglie in lista d’attesa attribuite le abitazioni che spettano loro (ci sono!).

Sarà l’anno del marchio Messina: il bando per la sua realizzazione grafica sarà aperto a tutti i creativi che vorranno prendervi parte, senza confini territoriali e, sul modello di grandi metropoli, il nome della nostra città sarà un brand destinato a merchandising di successo, perché frutto dell’idea migliore.

Sarà l’anno in cui le squadre messinesi sbaraglieranno la concorrenza; al PalaNebiolo si andrà soltanto per seguire partite di baseball, perché ai fratelli giunti sino a noi si troveranno sistemazioni provvisorie più idonee tra le moltissime che sicuramente (!) curia ed enti pubblici avranno messo a disposizione; non ci sarà che l’imbarazzo della scelta a quel punto e lo spazio sarà sufficiente per dare asilo notturno a clochard e chiunque debba ripararsi dal freddo…compresi gli animali, ai quali il nuovo anno porterà un’assistenza e un’affectio della cittadinanza senza precedenti.

Sarà l’anno in cui le delibere arriveranno in consiglio, saranno discusse, emendate e approvate o bocciate nel corso di pochi giorni, quello delle decisioni prese per la gente con la gente, a costo che i pugni da sbattere siano quelli di consiglieri e amministratori sulle scrivanie di mogano dei referenti romani.

Sarà l’anno in cui la birra locale avrà un boom di vendite e gli operai passeranno da disoccupati ad imprenditori di successo.

Sarà l’anno dei trasporti funzionanti e ottimali, in grado di garantire spostamenti adeguati da una parte all’altra della città e da una costa all’altra dello Stretto, senza spauracchi di possibili interruzioni dei servizi.

Sarà l’anno della formazione vincente, non più scandalosa. Quella che attribuisce know-how a chi frequenti corsi atti a offrire competenze professionali reali e soprattutto utili. L’anno degli investimenti intelligenti, della fruizione dei fondi per realizzare qualcosa di importante per la comunità, per lo sviluppo e la ripresa, senza che le banconote si sfaldino sotto le mani da cui passano i finanziamenti, giungendo scarni e insufficienti alla realizzazione dello scopo per cui andrebbero impiegati.

Sarà l’anno che segnerà quello stravolgimento che tutti avremmo sempre voluto arrivasse…

Ecco che mi fermo di nuovo!

Dopo aver buttato giù una serie infinita di eresie che neanche ne “L’anno che verrà”, dopo averle sparate grosse ma davvero grosse, consapevole che il 2014 non porterà ciò che è in queste righe, ma altrettanto consapevole che per ottenere molto di ciò sarebbe sufficiente semplicemente la volontà (tanto politica quanto civile), mi chiedo e vi chiedo se non dovremmo aggiornare la nostra lista di propositi per l’anno nuovo e limitarci a scrivere a caratteri cubitali che per il 2014 dobbiamo impegnarci tutti a migliorare noi stessi per migliorare Messina, pretendendo che chi di dovere si occupi della burocrazia, dell’emanazione degli atti necessari, del reperimento di fondi per riqualificare il territorio e sfruttare al meglio le risorse esistenti ma senza minimamente deresponsabilizzarci, compiendo il nostro dovere di buoni padroni di casa, essendo validi cittadini. Perché in fondo, se Messina boccheggia, soffoca, annaspa, è umiliata e non viene valorizzata come sarebbe giusto, la colpa, non può mica essere sempre degli “altri”.

Buon anno Messina, l’augurio per il 2014 è che i tuoi figli inizino a meritarti… (@eleonoraurzi)

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