Manca ormai poco: calici in mano, si brinda ad un nuovo anno ed il 2013 sarà soltanto un ricordo, anche se piuttosto recente, ma già al di là di ogni sogno. Un anno ricco di emozioni per il calcio messinese, destinato ad entrare nella sua storia.
Ripercorrendolo insieme, come quando si sfoglia l’album di famiglia, ci ricordiamo di un Messina che a Gennaio si presentava da campione d’inverno e che da li alla fine del campionato, in un affascinante testa a testa con gli avversari del Cosenza, culminato in quel memorabile 21 Aprile, quando i cancelli del San Filippo si aprirono a circa 12.000 spettatori incantando l’Italia, avrebbe asfaltato ogni record e conquistato un piccolo grande traguardo: il ritorno nel calcio professionistico. Si tratta del momento più alto del fortunato connubio Lo Monaco-Messina, iniziato nel giugno dell’anno precedente.
L’estate 2013 è per i supporter giallorossi una stagione serena: dopo cinque interminabili anni, nei bar e sui giornali non si leggono più i nomi degli avvoltoi passati dallo stretto con le loro promesse infrante, bensì i rumors di radio mercato e le esaltanti previsioni della dirigenza bianco scudata che galvanizzano un ambiente tuttavia ancora ferito.
Una ferita che nonostante il salto di categoria non si rimargina e che produce un primo piccolo strappo tra il patron Lo Monaco e la tifoseria messinese: al contrario di ogni aspettativa sono solo 300 gli abbonati in curva, la metà della stagione precedente. Il massimo dirigente borbotta e lo farà, a ragion veduta, per tutto l’anno. Nel frattempo i risultati sul campo non arrivano e la situazione si fa critica: nel debutto bagnato ma poco fortunato dell’1 Settembre, il Messina non sfigura e ottiene solo un pareggio contro l’Ischia, altra grande attesa del girone. La squadra di Catalano non decolla: dopo il pareggio con il Tuttocuoio e l’illusoria sofferta vittoria in casa con l’Arzanese, l’ACR colleziona pareggi e sconfitte, intervallati dall’unico risultato positivo a Gavorrano; la disfatta interna contro il Foggia fa infuriare l’ambiente, quella ancora più clamorosa contro la Vigor Lamezia declassa il tecnico ex-Milazzo, passato in pochi mesi da condottiere intoccabile a capo espiatorio dei fallimenti inattesi di questa prima parte di stagione, a malincuore esonerato da Pietro Lo Monaco, che qualche settimana prima gli aveva confermato piena fiducia. Al suo posto arriva un giovane e determinato Gianluca Grassadonia, che sulle ceneri del 3-5-2 adottato dal suo predecessore parte coi botti e conquista la bella vittoria a Sorrento, seguita da un ottimo pareggio casalingo contro la capolista Teramo; due risultati che sembrano il preludio di una seconda rinascita, segnati da un ritrovato ottimismo da parte della tifoseria e suggellati dalla commossa e sentita partecipazione alla cerimonia di riappropriazione dello storico logo “Associazioni Calcio Riunite” del 19 Dicembre. Ma la strada da percorrere verso l’obiettivo promozione è ancora lunga e tortuosa: l’anno, infatti, si chiude con il passo indietro dell’ultima gara in casa del Martina, togliendo il sorriso un po’ a tutti.
Tra i mea culpa di tecnico e giocatori, adesso arriva il mercato: il Messina, a sei punti dall’ottava posizione, ha esaurito il credito con la sorte e non ha più margini d’errore. Di concreto, fino ad ora, ci sono solo le rescissioni consensuali degli argentini Piovi e Scoponi, insieme a quelle di Di Stefano e Guilana, passando per Parachì, perso per strada a Novembre ed accasatosi al Città Di Messina. Sempre in uscita l’esterno Gherardi è un sicuro partente, mentre Guadalupi e De Bode potrebbero essere utilizzati come importanti pedine di scambio per arrivare a nomi importanti.
E a proposito di nomi importanti, tante le indiscrezioni sul mercato peloritano in entrata: Lo Monaco starebbe infatti pensando a Fofanà (poco utilizzato nel Lanciano) e Perez (in forza al cittadella, improbabile il suo arrivo) insieme a Lauria, Neglia, Orlando e Tortori per l’attacco; si sta già allenando al XXIV^ Artiglieria Enrico Pepe, primo rinforzo ufficiale per la difesa e pupillo di Grassadonia, che già lo ha allenato alla Paganese, mentre in dirittura d’arrivo per il centrocampo sembra Domenico Franco, classe ’92 di proprietà del Chievo Verona, con un passato nella Paganese e nella Salernitana. In attesa dell’anno che verrà, i migliori auguri per un 2014 ricco di successi, come l’anno appena trascrso. (ROBERTO FAZIO)