Si conclude domani il 2013 ed è tempo di fare i bilanci dell’anno che è passato. E’ tempo di bilanci, dunque, anche per l’Università degli Studi di Messina, in un anno che è stato davvero ricco di avvenimenti importanti, fra tutti l’elezione del nuovo Rettore, Pietro Navarra, che ha preso il posto di Franco Tomasello, il quale aveva ricoperto la carica per 9 anni. Ma andiamo per ordine.
Il 2013 si apre subito con l’apertura della campagna elettorale per la corsa alla successione di Tomasello: è Giuseppe Vita, professore Ordinario di Neurologia, il primo candidato. Il 7 gennaio infatti il professor Vita annuncia tramite Twitter la sua intenzione di partecipare alla competizione elettorale. Giuseppe Vita sarà l’unico candidato a svolgere buona parte della sua campagna elettorale con l’uso dei Social Network. Meno di un mese dopo la corsa al Rettorato comprende già 5 candidati: oltre vita, si aggiungono Pietro Navarra, docente di Economia Pubblica, Giovanni Cupaiolo, docente di Letteratura Latina (e all’epoca, direttore del DiCAM), Antonio Romano Tassone, docente di Diritto Amministrativo e Adriana Ferlazzo, docente di Fisiologia veterinaria.
Intanto l’Ateneo peloritano fa parlare di sé, non per fatti positivi: a fine febbraio, mentre una troupe del programma televisivo “Le Iene” sbarca a Messina per un’inchiesta sulla parentopoli universitaria, il Rettore Franco Tomsello viene condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione in seguito al processo sul concorso d’accesso per la Facoltà di Veterinaria. Il concorso doveva essere vinto, secondo l’accusa, dal figlio di Battesimo Consolato Macrì, preside della stessa Facoltà. Varie condanne vengono inflitte anche ad altri docenti dell’Università di Messina. In tanti, fra cui il Comitato No Proroga e il Movimento 5 Stelle richiederanno le dimissioni immediate di Tomasello, che però non arriveranno prima delle elezioni.
A fine marzo arriva finalmente l’ufficialità: le elezioni universitarie si svolgeranno il 23 e 27 maggio, con eventuale ballottaggio il 31 dello stesso mese. Poche settimane dopo, a poco più di un mese dalle elezioni, arriva il colpo di scena: Giuseppe Vita, il primo a canidarsi, tramite Twitter, decide di ritirarsi dalla corsa elettorale. Al suo posto subentrerà Giacomo Dugo, docente di Scienza degli alimenti e direttore del Dipartimento di Scienze dell’ambiente, della sicurezza del territorio, degli alimenti e della salute, il quale spiegherà i motivi dell’avvicendamento: “Vita è un grande scienziato ma la sua candidatura era rimasta chiusa verso altre discipline. Il dipartimento che diriggo è invece interdisciplinare e quindi posso avere più consensi. E’ stata una scelta comune”.
Intanto in rete arriva il nuovo sito internet dell’Ateneo peloritano, con una grafica più moderna e fluida.
Arriva, il 23 maggio, il momento più atteso: al primo turno elettorale l’affluenza sfiora il 90%. Non viene raggiunto, come previsto, il quorum, ma è Pietro Navarra il più votato, seguito da Giacomo Dugo, mentre gli altri tre candidati nettamente distaccati. Intanto Navarra e Cupaiuolo contestano 94 schede a favore di Dugo: nelle schede in questione, era presente una linea obligua al posto della classica “X”. Ciò, secondo Navarra e Cupaiuolo, rappresentavano dei chiari segni di riconoscimento, grazie ai quali Dugo poteva “verificare” l’effettiva preferenza ricevuta da alcuni votanti. Anche l’allora candidato a sindaco Renato Accorinti sottolineava la gravità del fatto che non poteva essere tollerato. Nel frattempo, alla vigilia del secondo turno, si ritirano Antonio Romano Tassone e Giovanni Cupaiuolo. Quest’ultimo, terzo dopo le prime votazioni, si allea ufficialmente con Navarra, il quale si avvicina notevolmente alla vittoria finale. Il 27 maggio si svolge il secondo turno. Lo scrutinio del giorno dopo decreterà la vittoria di Pietro Navarra, il quale diventerà il Rettore più giovane d’Italia con i suoi 44 anni, “doppiando” il suo rivale: infatti i voti di Navarra sono 924, mentre Dugo non supera quota 457. Solo 86 voti per Adriana Ferlazzo. Dopo la proclamazione, durante il suo primo discorso, Navarra dichiarerà di essere il “Rettore di tutti, anche di chi non lo ha votato”. Successivamente Navarra, in un’intervista rilasciata a MessinaOra, parlerà dell’accostamento fatto da alcuni quotidiani che collegavano il suo nome a quello di suoi “illustri” parenti: il padre Salvatore, già professore presso l’Ateneo peloritano e lo zio Michele, collegato a Cosa Nostra, ma deceduto ben 10 anni prima della nascita del Rettore. Rammaricato per questi accostamenti, Navarra ci spiega: “in America nessuno guarda i cognomi, ma si premia il merito. E sarà questo il punto principale del mio mandato: chi meriterà, sarà premiato”.
A metà giugno, il Rettore ancora in carica, Franco Tomasello, decide di dimettersi per fare in modo che il suo successore possa iniziare il prima possibile il suo lavoro. Ma il clima di festa dell’Ateneo peloritano viene rovinato ad inizio luglio, quando quattro persone, fra cui il docente di Economia, Marcello Caratozzolo, vengono arrestati nell’ambito di un’inchiesta su esami ‘facili’ e test d’accesso influenzati. I reati ipotizzati dalla Dia di Catania furono quelli di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all’usura e al millantato credito. Immediata la reazione del nuovo Rettore Navarra, insediato ufficialmente il 4 luglio, il quale deciderà di sospendere Caratozzolo. Sempre a luglio avviene un incontro fra il nuovo Rettore ed il nuovo sindaco, Renato Accorinti, dal quale emerge la volontà di seria collaborazione fra i due importanti enti.
Intanto parte la rivoluzione digitale tanto voluta da Pietro Navarra: a luglio in alcuni dipartimenti partono le prenotazioni e le verbalizzazioni degli esami esclusivamente online. Il nuovo sistema entrerà ufficialmente in vigore per tutti i dipartimenti il 1° gennaio 2014. Dopo il Rettore più giovane d’Italia, arriva anche il neo-laureato più anziano di Messina: infatti 16 luglio, l’avvocato Carmelo Puglisi si laurea in Storia (triennale) con voti 105/110, all’età di 85 anni.
A settembre arriva il momento dei test d’accesso ai corsi a numero programmato, spesso finiti nella bufera nell’era Tomaello. I test di Farmacia, svolti il 5 settembre, verranno annullati dalla Commissione giudicatrice per problemi tecnici: la ditta a cui erano stati affidati la predisposizione, lo svolgimento e le operazioni tecniche di correzione dei test, infatti, comunicherà che un problema nella stampa delle schede anagrafiche ha creato disfunzioni la lettura ottica delle schede stesse e, conseguentemente, l’incrocio tra alcuni test e i nomi dei candidati che li avevano compilati. I test verranno svolti nuovamente un mese dopo, mentre ai canidati verranno rimborsate le spese di viaggio. Si svolgono anche i test di Medicina, durante i quali una candidata verrà esplusa per essere stata sorpresa con un auricolare.
Sempre a settembre l’ex Rettore Gaetano Silvestri verrà eletto presidente della Corte Costituzionale. Successivamente l’Ateneo peloritano lo celebrerà con una particolare cerimonia. Intanto ad ottobre si torna a parlare dell’Ateneo peloritano a livello nazionale: arriveranno infatti le telecamere di Quinta Colonna, programma di Rete4, che realizzerà un servizio su concorsi truccati e parentopoli.
Una nuova svolta informatica arriva il 14 ottobre, quando l’Università di Messina sbarca sui Social Network, diventando sempre di più un Ateneo “2.0”. L’anno si chiude con altre novità informatiche: la valutazione della didattica avverrà online e non più con questionari cartacei e grazie al Leo Club, verranno installate apparecchiature per non vedenti e ipovedenti. Inoltre nascerà ufficialmente il nuovo “Cus Unime Asd”, ma ancora una volta le vicende riguardanti i test di Medicina rovinano la fine dell’anno. Infatti il Tar dichiara illegittimi tutti i test di Medicina svolti a Messina dal 2000 al 2010 poiché non sarebbe stato garantito l’anonimato dei candidati in fase di correzione. Il Rettore Navarra però dichiarerà: “noi non abbiamo colpe. Abbiamo solo eseguito gli ordini del Miur. Se poi questi ordini sono illegittimi, non è colpa nostra”.
Adesso, cosa ci dobbiamo aspettare dal 2014? La questione relativà ai test di Medicina tornerà sicuramente a galla poiché sono previsti i provvedimenti, con i ricorrenti del 2010 che potrebbero essere riammessi al corso di laurea. Ma le novità che certamente non mancheranno saranno quelle relative al campo tecnologico: tante le novità nei primi mesi di amministrazione Navarra, tante quelle che sicuramente vedremo nei prossimi 365 giorni. Il Rettore ha sempre spiegato di puntare alla valorizzazione del merito e dunque si attendono fatti concerti che confermino le buone intenzioni di Pietro Navarra. Sicuramente, il 2014 sarà, almeno nelle intenzioni, l’anno della rinascita per l’Ateneo peloritano. Non ci resta che dire, buon anno, UniMe. (SIMONE INTELISANO)