TENDOPOLI ALLAGATA: GLI IMMIGRATI INIZIANO UNO SCIOPERO DELLA FAME, IL SINDACO SULLE DUNE “ATTENDIAMO RISPOSTA DAL MINISTERO”

La pioggia di queste ultime ore ha acuito i disagi degli ospiti della tendopoli del Palanebiolo. Alcuni di loro hanno trascorso la notte all’Oasi di Padre Tonino, dove dopo una giornata di protesta ha trovato accoglienza , col parere favorevole del Comune ma senza il placet della prefettura.

Una minoranza che con determinazione sta dando corpo alla protesta anche per quelli che non ce la fanno: donne, bambini che stanotte hanno dormito nelle tende dove si sono verificate anche infiltrazioni d’acqua, come testimoniano alcune foto scattate e in possesso del circolo Arci Sankara che sta seguendo con attenzione gli eventi, chiedendo a gran voce “un Natale caldo per tutti”.

cucinotta
La conferenza di oggi a Palazzo Zanca

Con questa determinazione alcuni immigrati inizieranno uno sciopero della fame, chiedendo una risposta a cittadini e istituzioni, a partire da Palazzo Zanca dove si è tenuta una conferenza stampa alla presenza del sindaco, Renato Accorinti, dell’assessore alla protezione civile, Filippo Cucinotta, ed dell’esperta comunale per la mediazione sociale, Clelia Marano.

“Vogliamo fare chiarezza – ha evidenziato il sindaco Accorinti – su questa vicenda che abbiamo seguito fin dall’arrivo dei migranti in città nel rispetto dei criteri di legalità e di umanità. Con voi giornalisti abbiamo condiviso i vari passaggi e come sapete l’Amministrazione ha proposto la requisizione temporanea delle Dune. Ieri nel corso di un dialogo con la Prefettura, è stato comunicato che l’accettazione o meno della nostra richiesta è stata rivolta direttamente al Ministero dell’Interno, da cui attendiamo la risposta definitiva”. “Attualmente al PalaNebiolo – ha aggiunto l’assessore Cucinotta – ci sono complessivamente duecento unità di migranti, compresi diciotto donne e tre minori in fase di accertamento”.

Per i richiedenti asilo fondamentale è il supporto dei ragazzi del Teatro Pinelli Ocupato, che con loro hanno dato vita ad un cenone sociale, fuori dal Palanebiolo, dove invece è stata la Croce Rossa ha portare un segno di “festa”. Ma non è questo il momento di cedere alla facile solidarietà natalizia: è necessario che la pioggia bagni le coscienze di chi può intervenire concretamente per smontare la tendopoli della vergogna.

Il bussiness dei centri di accoglienza, emerso da recenti inchieste giornalistiche, e che ha lasciato segni sulla pelle  dei migranti, non può che toccare anche l’orgoglio dei più indifferenti. E’ davvero credibile che non ci siano altre soluzioni? No, non è credibile.

 

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