SERIE A: IL NAPOLI SI SGONFIA, JUVE-ROMA IN “UNA POLTRONA PER DUE”. PALACIO MERRY CHRISTMAS

Con il tacco da antologia di Rodrigo Palacio è calato il sipario sull’anno solare 2013. La serie A stamattina si è risvegliata in vacanza, ma gli ultimi riscontri prima della campanella festaiola influenzano – eccome – alcune valutazioni del primo quadrimestre.

La sentenza più importante emessa dalla diciassettesima giornata riguarda la lotta scudetto che, salvo sorprese, costituirà un remake di “Una poltrona per due”, il tradizionale cult di ogni vigilia di Natale che si rispetti. C’è soltanto un problema, nel film di John Landis alla fine gioiscono sia Eddie Murphy che Dan Aykroyd, mentre nel calcio può esservi una sola vincitrice, utilizzare il sostantivo al maschile sarebbe stato fuorviante, considerato che sia Juventus che Roma si declinano al femminile.

Manca infatti già all’appello il Napoli, progressivamente sgonfiatosi con il trascorrere delle settimane. Ad inizio stagione, alle falde del Vesuvio, nessuno ricordava più le fattezze di Edison Cavani e Walter Mazzarri, ci mancava poco che al sornione Rafa Benitez venisse offerto di risiedere al Maschio Angioino e Aurelio De Laurentiis pensava di contattare gli entourage di altri 4-5 calciatori del Real. Adesso invece c’è il concreto rischio di ritornare a parlare, al presente, dei tempi di Diego Armando Maradona. Il pari di Cagliari ha confermato che gli alquanto incostanti azzurri non sono, momentaneamente, in grado di concorrere per il titolo.

Soltanto la Roma sembrerebbe sostenere l’andatura forsennata dettata dai bianconeri, che sin qui hanno lasciato per strada soltanto 5 punti su 51, numeri che non necessitano di ulteriori commenti. Il condizionale è d’obbligo perché dopo la sosta il calendario propone subito lo scontro diretto a Torino, ma in prospettiva, anche a prescindere da quello che sarà il risultato dello Stadium, i giallorossi – grazie ai recuperi di Totti e Destro – dovrebbero avere tutte le carte in regola per evitare altri lunghi passaggi a vuoto. Per come sono maturate, le larghe vittorie conseguite ieri dalle pretendenti al tricolore, rispettivamente ai danni di Catania e Atalanta, suffragano l’assunto secondo il quale le prime due, separate attualmente da cinque lunghezze, disputeranno un campionato a parte.

Tornando all’incipit e quindi al derby della Madonnina meno rilevante, graduatoria alla mano, della storia recente, la magia di Palacio (alla Bettega o alla Crespo, che dir si voglia) ha permesso ad Erick Thohir di bagnare con il successo l’esordio da presidente nella stracittadina. L’Inter resta pienamente in corsa per la qualificazione alla prossima Champions, il gap di cinque punti non è incolmabile, ma adesso la palla passa proprio al tycoon indonesiano, che cercherà di assecondare le richieste di Mazzarri con più di un occhio al bilancio. Per quanto concerne il Milan, non resta che aggiornare il bollettino di guerra: i 17 punti di distacco dal terzo posto non lasciano spazio all’immaginazione, che i rossoneri la prossima stagione non avrebbero partecipato alla massima rassegna continentale lo avevamo previsto già a fine settembre, ma sinceramente nessuno poteva aspettarsi un ruolino di marcia così disastroso. Ieri sera entrambe le contendenti hanno offerto un bello spettacolo soltanto nella seconda parte della ripresa, a squadre ormai lunghissime, i rossoneri non hanno giocato malissimo ma, ancora una volta, non son riusciti a reggere l’urto quando la pressione degli avversari si è fatta insistente. Da gennaio Allegri, già ampiamente esautorato nei fatti, potrà contare su Honda, Rami e qualcun altro, nella speranza di restituire dignità ad una classifica ad oggi impietosa.

Importantissimo il blitz della Fiorentina al Mapei Stadium contro il Sassuolo, all’esito di un match poco esaltante e risolto dal sempre più capocannoniere Pepito Rossi ad una manciata di minuti dalla fine. I viola restano a ridosso dei partenopei e la pausa natalizia sarà utile a Montella per ammortizzare le assenze di Gonzalo Rodriguez e, soprattutto, del lungodegente Mario Gomez.

Sempre in chiave Europa, quella minore però, vanno rimarcati gli altri due poker di giornata, serviti tra le mura amiche da Verona e Torino. Trascinati dall’inossidabile Luca Toni, gli scaligeri al Bentegodi hanno schiantato la Lazio di Vladimir Petkovic, mai così in bilico come in queste ore; mentre i granata di Ventura si sono sbarazzati agevolmente del Chievo che pur aveva sbloccato il risultato, il gol a freddo non ha influito, la premiata ditta Cerci-Immobile non smette di stupire.

Dopo le ansie di domenica scorsa può tornare a sorridere Francesco Guidolin, che alla guida della sua Udinese ha espugnato l’Ardenza di Livorno inguaiando ulteriormente Davide Nicola, già messo in discussione nelle scorse settimane da Spinelli. La situazione dei tecnici in bilico va monitorata con attenzione: la sosta può essere foriera di cambiamenti che, se già programmati, vanno attuati adesso per consentire agli eventuali subentranti di iniziare a conoscere, da subito e senza l’assillo delle gare ufficiali, il capitale umano a loro disposizione. Il discorso fino a qualche ora fa valeva anche per il Bologna, soltanto i tre punti conquistati contro il Genoa hanno evitato (?) a Stefano Pioli un esonero pressoché certo, al punto che il presidente-stratega Guaraldi era persino andato pubblicamente a cena con l’agente Petrone per offrire la panchina a Roberto Baggio. Scelta discutibile per due ordini di motivi, il primo afferisce al rispetto ed alla ‘deontologia’ che dovrebbe regolare i rapporti tra società e dipendenti, allenatori compresi; il secondo è squisitamente tecnico e riguarda materialmente la competenza del management: dal momento che il rischio di retrocedere è alto, l’ultima soluzione da ponderare sarebbe quella di affidare le redini ad un esordiente assoluto, con tutto il rispetto per l’ex Divin Codino, che ha scritto pagine di epica calcistica sì, ma soltanto da Numero 10 mai da mister.

Infine, l’altro pareggio di questo turno ricchissimo di gol, ben 29, si è registrato a Marassi, dove la Sampdoria non è andata oltre l’1-1 contro il Parma del grande assente Antonio Cassano, che a breve potrebbe svestire i panni di ex per assumere quelli del figliol prodigo.

(JODY COLLETTI)     Twitter: @jodycolletti

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