Terremoto dicembrino. Tra i pacchetti sotto l’albero, nella notte dell’antivigilia, spunta una scossa. Ben più di una in realtà: la seconda è quella che sveglia l’intera città. Alle ore 5.20 viene avvertito un movimento tellurico, avente per epicentro Messina centro (la zona Falcata, a quanto pare); ma la terra trema anche in provincia e nella dirimpettaia Calabria.
Profondità 7,3 km,magnitudo 4.0 , tutti numeri e dati che vengono pubblicati prima ancora che dall’ INGV dal popolo dei social che cercava di scambiarsi informazioni rubate ai tg e alle agenzie. Per una volta, i messinesi si svegliano tutti insieme,tutti mattinieri e tutti alla stessa ora. Come da abitudine c’è chi si riversa in strada in preda al panico; dati i tempi che cambiano, ce n’è tanta altra che accorre in piazza, quella del web, la più popolata, l’agorà per eccellenza: e così su facebook ci si scambiano news e aggiornamenti. Non mancano le battute di chi vuol sdrammatizzare per smorzare la tensione e ovviamente in molti pensano la stessa cosa- ma dirla ad alta voce rischia di scatenare il panico- : 105 anni fa, alla stesa ora, un altro terremoto dicembrino colpiva l’area dello Stretto causando un’immane tragedia che ancora oggi piangiamo.
C’è chi al caso crede e chi no, c’è chi ha già il terrore stampato a caratteri cubitali sul viso e chi invece è sereno; lungi da noi ingenerare ansia nel lettore ma, nel dubbio, non dormire sotto le mensole piene di libri e suppellettili vari o capezzali mal fissati alla parete è comunque consigliabile.
E già che ci siete, date un’occhiatina al “manuale delle giovani marmotte” per sapere che vetro rompere in caso di necessità e come comportarsi in situazioni di pericolo giacchè, nonostante in una realtà come la nostra dovrebbe essere appreso prima ancora dell’alfabeto, nè scuola nè istituzioni ci hanno mai proposto una formazione rapida sul “come comportarsi” in certe situazioni.
Non si pretende la distribuzione di un vademecum approfondito ma almeno due indicazioni o una simulazione ogni tanto non guasterebbero e, se ci si pensasse prima, non sempre e solo a posteriori, forse molta lacrime in meno si spenderebbero dopo tragedie che, in fondo, sono “solo” il normalissimo svilupparsi di fenomeni naturali, se ci pensiamo bene! Ergo sarebbe già un gran passo avanti sapere come affrontarle. (ELEONORA URZÌ)
N.B. ci permettiamo di suggerirvi un link utile: IO NON RISCHIO è la campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, da ANPAS, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dal Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in accordo con le Regioni e i Comuni interessati.
Mentre per seguire le evoluzioni telluriche potete rimanere aggiornati attraverso il sito dell‘Istituto di Geofisica e Vulcanologia.