ATM: I SINDACATI AL SINDACO “SI PASSI UNA MANO SULLA COSCIENZA”, ACCORINTI “STIAMO FACENDO IL POSSIBILE”

“I lavoratori sono stanchi di promesse e bugie”, questa l’invettiva dei rappresentanti sindacali Giovanna Caridi, Enzo Testa e Silvio Lasagni, rispettivamente FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI, che accusano il sindaco Accorinti di non aver preso una posizione per intervenire in modo efficace sull’Azienda Trasporti messinese.

Trasporti pubblici messinesi fermi dalle 9.00 alle 13.00 di ieri, lunedì 16 dicembre, per uno sciopero indetto dalle segreterie nazionali FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI a sostegno del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli autoferrotranvieri, scaduto da sei anni e non ancora riformulato. Massiccia la partecipazione dei dipendenti dell’ATM i quali, oltre che per le ragioni legate al contratto nazionale, hanno protestato per le condizioni di emergenza in cui da troppo tempo versa l’Azienda Trasporti locale.

Le retribuzioni ferme al mese di settembre hanno messo in allarme i dipendenti che si sono concentrati a Palazzo Zanca per manifestare il proprio disagio a Sindaco e Giunta.

Ad appena un giorno dalle rimostranze i sindacati attaccano: “Invitiamo il Sindaco a passarsi una mano sulla coscienza e provvedere immediatamente ad inviare le risorse necessarie all’ATM affinché anche questi lavoratori possano trascorrere un dignitoso Natale”.

Ma Accorinti non ci sta e di fronte alle accuse di rottura con il passato e con i buoni propositi della campagna elettorale ribatte: “Abbiamo pagato lo stipendio sempre da quando siamo qui. Il problema dei quattro mesi di arretrati non dipende da noi, non vogliamo calpestare nessun diritto”.

La risposta alle associazioni sindacali che incalzano, accusando la Giunta di gestire un sistema che si occupa solo dell’ordinaria amministrazione senza pensare a progetti concreti per l’azienda, rivela l’angoscia di un Sindaco che mette sul piatto proposte forse troppo fuori dall’ordinario.

“Stiamo battendo qualunque strada- afferma Accorinti- Abbiamo problemi di liquidità. Se non hanno fatto niente per 40 anni, mi sembra una cosa folle che quasi si pensi che la colpa è nostra. I soldi devono arrivare dallo Stato, dalla Regione, dall’IMU, ma non siamo noi a stabilire le date in cui arriveranno. Stiamo facendo tutto quello che possiamo”.

L’amarezza del Primo Cittadino è manifesta anche di fronte alla difficoltà dei messinesi di comprendere l’innovazione ideologica del nuovo corso che vorrebbe inaugurare un cammino volto alla responsabilizzazione collettiva. Ne è un esempio la promozione della raccolta differenziata che farebbe risparmiare ad ogni cittadino una quota sulla maggiorazione dovuta al trasporto di quei rifiuti che viaggiano per circa cento chilometri. (LAURA MANTI)

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