“E’ possibile che gli unici a pagare debbano essere sempre solo i lavoratori?” Se lo chiedono gli ex dipendenti del CUS Messina che hanno inviato una missiva al Prefetto Stefano Trotta con l’intento di spingerlo alla verifica della legittimità di quanto accaduto. “Basta con inciuci e scatole cinesi, dichiarano, per anni a pagare siamo stati solo noi”.
La costituzione del nuovo CUS, il CUS UNIME, è seguita all’aggravamento delle condizioni di evidente dissesto nel qualei versavano le casse del vecchio organo in cui, anche in regime di commissariamento, il disavanzo di amministrazione non ha fatto che crescere causando il mancato pagamento di ben 31 mensilità ai lavoratori.
Nella lettera suddetta gli ex lavoratori imputano la responsabilità della vicenda al CUSI di Roma (Centro Universitario Sportivo Italiano) che, su suggerimento dell’Ateneo Messinese, aveva nominato il Commissario Cama e il Vice Commissario (già Direttore Amministrativo CUSI) Melai con l’intento di rilanciare l’ente sportivo. Ma dopo circa 3 anni l’affiliazione era stata revocata a causa di un bilancio che, durante la stessa gestione commissariale, ha registrato ulteriori perdite per un totale di circa 5.000.000 di euro.
“Tra i doveri del CUSI non c’era anche quello di monitorare l’andamento della gestione commissariale ed eventualmente provvedere opportunamente?”, lamentano gli scriventi. “Che senso ha avuto concedere l’organizzazione dei Campionati Nazionali Universitari nel 2012, tanto voluta dall’ex Rettore Prof. Francesco Tomasello, nella città dello stretto aggravando ulteriormente le già dissestate casse del CUS Messina?”, continuano.
A questo ha fatto seguito la proposta da parte del CUSI Roma, in accordo con l’Ateneo Messinese, della nascita di un nuovo CUS che, dicono gli scriventi, avrebbe lo scopo di presentarsi come ente vergine sotto il profilo amministrativo, dunque scevro da ogni tipo di responsabilità e debiti nei confronti di fornitori, impiegati e perfino dello Stato. In particolare, per far fronte ai grossi debiti riguardanti l’erario era stata siglata una rateazione che prevedeva il pagamento di circa 30.000 euro al mese, oggi rifiutato dal nuovo sodalizio (CUSI- Ateneo) del quale non sarebbe competenza.
Alla resa dei conti, eliminando gli ingenti e sgraditi debiti restano i fondi ministeriali previsti dalla legge 394/77 MIUR e quelli regionali. Tutto sommato, una strategia che porterà al CUS UNIME svariate centinaia di migliaia di euro l’anno grazie a quell’antica affiliazione che il CUSI aveva revocato al vecchio CUS e concessa al nuovo CUS UNIME.
Per mano degli stessi scriventi, i riflettori si accendono su alcuni personaggi che ricoprivano ruoli di rilievo nel vecchio organo e continuano a mantenersi costanti tutt’oggi. Si tratta di Nino Micali – Presidente del CUS UNIME, già socio e componente del Consiglio Direttivo del vecchio CUS Messina oltreché impiegato Universitario presso UNIME Sport e collaboratore del CUS Messina nella qualità di istruttore di Fitness; di Carmelo Trommino – Socio fondatore CUS UNIME, direttore di UnimeSport; di Sergio Naccari – Componente in seno al Consiglio Direttivo del CUS UNIME, già collaboratore del vecchio CUS Messina, responsabile ed organizzatore del Grest Estivo del CUS Messina, Vice Presidente dell’Associazione Leones che ha gestito per circa 1 anno il personale di UNIMESPORT e Direttore di Vasca presso UNIMESPORT. E ancora, Thomas Pagano – Tesoriere CUS UNIME, impiegato Universitario presso UNIME Sport e Pietro Alibrandi – Socio fondatore CUS UNIME, già impiegato dell’Ateneo Messinese in servizio presso UNIMESPORT.
“A comprovare che tra i Commissari nominati dal CUSI ROMA e l’ATENEO MESSINESE ci sia sempre stato una strana collaborazione- denunciano gli ex dipendenti- è il fatto che i collaboratori in servizio attivo presso UNIMESPORT durante la gestione commissariale, nonostante contrattualizzati dal CUS Messina, venivano gestiti direttamente dall’UNIMESPORT”. Successivamente il servizio sarebbe stato affidato all’Associazione A.S.D. LEONES, presidente della quale è Leonardo Berti, ex collaboratore del Commissario Cama e socio del vecchio CUS Messina. A ricoprirne la carica di Vice Presidente, il neo componente del nuovo CUS UNIME Sergio Naccari, anch’egli collaboratore e referente del vecchio CUS Messina.
E arriviamo così al fondo della questione: “I danni provocati da questa triste storia da chi dovranno essere pagati?” La risposta è tristemente percepita dagli ex dipendenti in cerca di spiegazioni che forse non arriveranno mai. (LAURA MANTI)