Sono 115 gli immigrati siriani ed egiziani che stanotte dormiranno nella tendopoli del Palanebiolo. Tra loro donne e una cinquantina di bambini, alcuni piccoli, molti senza accompagnatori. Bambini strappati dalla guerra in Siria, che con molta probabilità sono stati affidati dai parenti a chi ha intrapreso l’ennesimo viaggio della speranza.
Per massimo venti di loro da domani sarà disponibile la struttura di Pistunina, messa a disposizione dall’Associazione AIBI (Amici dei Bambini) che proprio lo scorso 3 dicembre aveva firmato un protocollo d’intesa con l’amministrazione comunale.
“Non riusciamo a dialogare con la Prefettura – denuncia l’esperta del Comune ai servizi sociali Clelia Marano – e anche in questo caso non siamo stati messi al corrente del nuovo arrivo; certo il Prefetto ci rassicura sul fatto che le tende sono riscaldate e che gli immigrati hanno ricevuto un pasto caldo, ma noi siamo preoccupati per i bambini. Molti di loro sono traumatizzati, e prima di ogni cosa è necessario l’intervento degli assistenti sociali. E’ questo che faremo domani, per assicurare un sostegno psicologico ai più deboli”.
Ed è soprattutto per i più piccoli che cresce l’indignazione da parte delle associazioni cittadine (dall’arci Sankara, a Migrantes, alla Comunità di Base) a cui è stato vietato l’ingresso in attesa delle operazioni di riconoscimento dei nuovi ospiti attraverso il fotosegnalamento e il rilievo delle impronte.
Contro la tendopoli si sono mossi anche 52 docenti universitari, che hanno chiesto al Rettore di ritirare la disponibilità della struttura, senza ricevere però alcuna risposta.
L’ipotesi di trasferimento alle Dune è sempre quella perseguita dal Comune, ma è chiaro che anche dinanzi ad un provvedimento del Sindaco sarebbe comunque il Prefetto a decidere. Solo una esigenza sanitaria avrebbe priorità su quella di ordine pubblico, ed ufficialmente la tendopoli è “dotata di tutti i confort”. Bagni chimici compresi.