La diffusione della clamorosa sentenza del Consiglio di Stato, che ieri ha dichiarato illegittimi tutti i test di Medicina svolti presso l’Ateneo peloritano dal 2000 al 2010, oltre a creare indignazione e sgomento, ha lasciato tutti con un dubbio: e adesso, che succede?
Ce lo ha spiegato l’avvocato Santi Delia, il quale insieme al collega Michele Bonetti ha patrocinato il ricorso dell’Udu. Il ricorso è relativo ai test svolti nel 2010: infatti anche secondo la sentenza, l’anonimato dei candidati è stato violato in quanto in fase di correzione era possibile risalire al nominativo tramite il codice “segreto”, poiché prima, durante ed alla consegna dei test, la commissione controllava il nominativo abbinandolo al codice. La sentenza si estende poi a tutti i test svolti negli anni precedenti fino al 2000, poiché il presidente di commissione, interpellato da Tar, aveva dichiarato che tutte le operazioni si erano svolte allo stesso modo dal 2000 al 2010.
“Adesso – spiega l’avvocato Delia – la palla passa al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) che può consentire l’apertura di due diversi scenari: può annullare i test del 2010, mandando a casa tutti gli studenti che hanno superato i test quell’anno, cancellando di fatto tutti gli esami svolti, o decidere di riammettere al corso di laurea i candidati che hanno presentato il ricorso in questione”.
La prima ipotesi mette i brividi e probabilmente farà tremare chi ha superato, anche con tanti sacrifici e tanto studio, i test nel 2010. E’ comunque più probabile che il Cga decida per la seconda opzione. “Inoltre – spiega Santi Delia – l’Università di Messina può anticipare la decisione del Cga, come è stato fatto da altri Atenei italiani, ammettendo in sovrannumero i ricorrenti al corso di laurea, cancellando così ogni rischio relativo alla prima ipotesi”.
Sta dunque anche all’Ateneo peloritano la decisione: ammettere subito i ricorrenti o aspettare, rischiando un provvedimento, quale l’annullamento delle carriere di quei studenti entrati nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che comporterebbe sicuramente gravi conseguenze per l’intero sistema universitario messinese?
Inoltre, Santi Delia spiega che i candidati che hanno presentato ricorso per i test del 2012, i quali aspettano ancora la sentenza, hanno adesso grandi possibilità di essere ammessi così come dovrebbe accadere ai ricorrenti del 2010. Infine nella bufera potrebbero finire anche gli ultimi test, quelli del 2013: “a quanto pare anche quest’anno – conclude Delia – il codice relativo al candidato veniva controllato ed abbinato al nominativo, anche se non sarebbe stato trascritto in un foglio come in passato. Inoltre il vizio è confermato dal fatto che i plichi venivano messi in ordine alfabetico, rendendo così molto semplice l’identificazione. Non è da escludere che i candidati non ammessi di questi ultimi test, presentino ricorso”.
Si attendono le prime reazioni ufficiali da parte dell’Università. (SIMONE INTELISANO)