Che le partecipate siano da sempre uno dei grandi problemi del nostro Comune non è una novità e, a quanto pare, il Consiglio Comunale ha, al suo interno, coscienze che vogliono vederci chiaro su responsabilità di ieri e su errori e irregolarità, tanto per quel che afferisce la gestione dei rifiuti quanto per i trasporti, come risulta dall’attività e le dichiarazioni di certi esponenti, registratesi negli ultimi mesi.
Oggi l’attenzione è focalizzata su Atm. Con un’interrogazione a risposta scritta arrecante la data di oggi, i cons. Simona Contestabile (Progressisti Democratici), Carlo Cantali (Felice per Messina) e Claudio Cardile (Felice per Messina) chiedono al sindaco e al commissario speciale dell’Ente chiarimenti circa gli incarichi legali affidati a consulenti esterni. Le perplessità dei tre appaiono evidentemente focalizzate sul rapporto tra l’azienda trasporti e l’avv. Egidio Privitera. I consiglieri richiedono delucidazioni su alcuni punti che di seguito riportiamo. In primis si domanda se sia possibile affidare un incarico professionale retroattivo. Nel documento si denuncia infatti che nella determinazione commissariale datata 5 luglio 2013 si fa riferimento ad un periodo precedente “con decorrenza 1 giugno 2013”. In secundis si fa presente che la retribuzione corrisposta per il mese di giugno al legale costituisce un “danno erariale”, giacché in quel periodo non risulta loro alcuna procura da parte dell’Azienda, pertanto il professionista non avrebbe svolto attività di consulenza o rappresentanza per la quale avrebbe dovuto essere pagato, ritengono. In ultimo viene formalmente chiesta ai destinatari della missiva la copia dei curricula valutati per il conferimento dell’incarico in oggetto.
A questo punto, sembra doveroso chiarire a chi legge alcuni passaggi fondamentali.
Con una nota del 23 aprile 2008 (prot. 3220) il Comune di Messina autorizza Atm ad avvalersi di legali esterni per la tutela dell’azienda. Dal giugno di quell’anno al febbraio del 2009, l’incarico di Commissario speciale viene ricoperto dall’ing. Domenico Manna, che è stato reincaricato in quella funzione dal sindaco Renato Accorinti con determina sindacale n.58 del 2-7-13. Tra il Manna I e il Manna II intercorrono quattro anni di distanza e quattro commissari che si susseguono in modo nevrastenico al vertice dell’Ente: Cristofaro La Corte, Giuseppe Russo, Santi Alligo ed Enrico Spicuzza che lascia l’incarico il 28 giugno scorso.
Ad una settimana dall’arrivo a Palazzo Zanca, l’allora neosindaco stabilisce di riattribuire all’ingegnere il ruolo dirigenziale ricoperto nel 2008, dando atto che “l’incarico è conferito a titolo gratuito”. Torniamo ai legali outdoor, perché qui spunta il nome dell’avv. Privitera: con deliberazione commissariale datata 1-7-08, l’ing. Manna (primo) incarica l’avvocato di costituirsi in giudizio per tutti i contenziosi, evidenziando come nominare un legale per ciascun caso appesantirebbe enormemente la posizione finanziaria dell’Azienda. Nella delibera si legge che Egli “resterà in carica fino alla scadenza naturale della gestione Commissariale e comunque fino ad espressa revoca da parte dei competenti Organi, con possibilità di rinnovo tacito dell’incarico stesso”.E così si va avanti, da allora, a suon di rinnovi.
(dec. com. n.5 del 27-1-09 rinnovato fino al 12-2009;
dec. com. n. 5 del 21-1-10 rinnovato fino al 31-12-2010;
dec. com. n.16 del 3-3-2011 rinnovato fino al 31-12-2011;
dec. com. n. 16 30 marzo 2012 rinnovato fino al 31-12-12;
dec. com. n. 64 del 18-12-2012 rinnovato fino al 31-5-2013.)
Questo iter però non è esclusivamente relativo al rapporto lavorativo che lega l’Ente all’avv. Privitera, risultano infatti agli atti le medesime riconferme anche per il collega avv. Alessandro Liuzzo. Le strade dei due qui si intrecciano oltremodo: infatti nel dec. com. n.69 emesso in data 7-6-2013, firmato dall’allora Commissario Spicuzza si legge che giacché Liuzzo “sta svolgendo proficuamente l’incarico affidato” sarà confermato dal 1-6-2013 al 31-5-2014 “considerata la necessità di assistenza legale nei giudizi in corso e per quelli che verranno in essere, anche in considerazione del fatto che non proseguirà il proprio rapporto professionale con questa azienda l’avvocato Egidio Privitera, già componente del collegio di difesa aziendale al 31-5-2013”. In soldoni, fuori Privitera e quindi tutta la mole di lavoro sulle spalle di Liuzzo. Per questa ragione, in capo alla stessa delibera, si legge che il legale riceverà dal 1-6 al 31-12-2013 un compenso che non ammonta più a 2.000 euro -come previsto sin dalla famosa delibera firmata da Manna nel 2008- bensì 3.000 euro lordi mensili, che dall’ 1-1-2014 (al 31-5-2014)subiranno un ulteriore aumento, fino a 3.500,00 euro (oltre Iva e Cpa, spese vive documentate). A tal proposito, però, l’ordinativo di pagamento relativo al giugno scorso, con destinatario il Liuzzo, per compenso assistenza legale (come specificato nella descrizione) presenta un ammontare superiore a quello sancito dalla delibera stessa: 3.775,00 euro al lordo (già ben più di quanto previsto dall’ulteriore aumento che sarebbe entrato in vigore dal prossimo gennaio).
Sorvolando sulle incongruenze evidenti tra atti e pagamenti reali, in linea di principio più lavoro, più compenso sembra un’equazione giustissima, peccato che di questa “uscita di scena” l’avv. Privitera non fosse a conoscenza, come lui stesso ci ha confermato telefonicamente e come risulterebbe plausibile dagli atti ufficiali: “il professionista, con nota acquisita al protocollo aziendale numero 10966 del 4-7-13 ha manifestato la propria disponibilità a continuare la collaborazione professionale nel collegio di difesa Atm a far data dall 1-6-2013”. Ciò che l’avvocato sostiene è di non esser mai stato messo a parte di un’estromissione e di aver continuato a prestare infatti regolare consulenza e rappresentanza all’Ente. La riconferma dell’incarico viene nuovamente ufficializzata a luglio dal commissario Manna (bis). L’atto di deliberazione n. 98 del 5-7-2013 proroga l’incarico a Privitera fino al maggio del 2014 e, inoltre, prevede una parziale modifica della deliberazione n. 69 del 7-6-2013 con cui si prevedeva un aumento di stipendio a Liuzzo. In buona sostanza ognuno resta ai suoi 2.000 euro lordisenza aumenti et similia. In merito alla questione curriculum di Privitera, protocollato nel 2008, un giorno dopo rispetto al conferimento dell’incarico, già allora Manna aveva messo per iscritto una dichiarazione in cui sosteneva d’aver visionato le credenziali del candidato già in possesso degli uffici, prima dell’invio del fax alla c.a. del dott. Garufi che effettivamente sarebbe giunto solo alle 22.23 dell’1-luglio-2008. Questa posizione viene sostenuta dallo stesso Privitera che, dal canto suo, sottolinea siano due i curricula allegati agli atti, infatti.
Infine sulla questione della retroattività non si può dar torto ai consiglieri: in un mondo normale fatto di regole e di linearità ordinata, si supporrebbe che un rinnovo di contratto avesse una data precedente alla scadenza dello stesso. Il rapporto di Privitera con Atm, stando a quanto lo stesso ha asserito, sarebbe stato continuativo dal 2008 ad oggi, benché spesso le delibere commissariali – tanto nel suo caso quanto in quello di Liuzzo – mostrino nelle date di emissione gap temporali di qualche mese. Di fatto però quelle mensilità, com’è ovvio che sia, non riguardano periodi in cui la società è rimasta scoperta sul fronte della rappresentanza legale. Hanno ragione i consiglieri e quanti lamentano queste irregolarità, l’augurio è che la burocrazia assuma tempistiche più aderenti alla realtà concreta. Ma d‘altra parte chi meglio dei membri del civico consesso può comprendere la complessità dei meccanismi che essi stessi subiscono? Basti pensare all’assurdità della norma che consente l’approvazione di un bilancio previsionale a chiusura di anno. Ecco i nonsense di un mondo che di perfetto non ha niente e forse – e sottolineiamo forse – non sarà la retribuzione del mese di giugno all’avvocato Privitera a cagionare un “danno erariale”, come scritto nella nota dei tre consiglieri oggi, specie considerando che l’alternativa allo stipendio mensile dei consulenti legali sarebbe costituita da una parcella presentata di volta in volta che, rispetto ad un forfettario, sarebbe certamente più onerosa. Più che accendere i fari su questi 2.000 euro di stipendio, forse sarebbe il caso di approfondire ulteriormente la questione deicirca 3milioni di euro (dati Cigl, novembre 2013) che costituiscono l’ attuale ammontare del debito dell’Atm, costola ammaccata del corpo pubblico e decisamente incapace di fronteggiare le necessità del territorio. Grazie ai tre, però, per aver sollevato l’annoso problema, che è tale solo in un mondo abitato da bianconigli e cappellai, assodato che le zone d’ombra non vanno mai tollerate. Messina di Paese delle meraviglie ha ben poco e speriamo davvero che la prossima interrogazione sarà tesa a pretendere un’operazione di verità, quella stessa che la città e le finanze dei messinesi meritano. Capire quali sono i rami secchi e chi ha piantato alberi malati è un dovere che -siamo certi- alcuni zelanti rappresentanti non si sottrarranno dal compiere.(ELEONORA URZI’)