Messina è la città d’Italia con il peggior tenore di vita. E’ questo il risultato dell’annuale indagine sulla qualità della vita del Sole 24Ore. Al primo posto Milano, seguita da Trieste. L’estremo nord da una parte, l’estremo sud dall’altra. Una storia vecchia, già sentita parecchie volte. Tendenza confermata anche dalle altre classifiche della stessa indagine: infatti per quanto riguarda la categoria “affari e lavoro”, Trento e Bolzano sono le province più avanti nella tappa del business grazie alla presenza di start up innovative e all’elevata occupazione femminile. Ultimi i nostri “vicini” di Reggio Calabria.
Nella categoria “servizi, ambiente e salute” brilla ancora Trieste grazie al più alto indice di dotazione infrastrutturale e ad una buona dotazione di asili nido e nella velocità della giustizia civile. All’estremo opposto c’è Crotone. Piacenza poi si aggiudica nuovamente la tappa degli indicatori demografici, nella top ten con le colleghe emiliane Parma e Bologna. Ultimo finisce il Medio Campidano (Sardegna). La Sardegna si trova però al primo posto per quanto riguarda “l’ordine pubblico”, con Oristano, grazie al minor tasso di microcriminalità in assoluto e ad una bassa incidenza di denunce di furti in casa, estorsioni e truffe. Pescara e Torino occupano le ultime 2 posizioni. Infine Siena domina la graduatoria del tempo libero per la presenza di volontari, librerie e cinema. Diverse le realtà a vocazione turistica nella top ten, mentre la maglia nera va a Isernia.
Chissà se la Giunta Accorinti, tenendo anche conto di questa classifica, lavorerà (esito del ricorso a parte) affinché Messina si rialzi dal fondo di queste classifiche, ovviamente non per il valore dell’indagine in sé, ma per il bene dei cittadini stessi. (SIMONE INTELISANO)
