Appena ieri sera, all’X Factor Arena di Milano, i tre candidati alle primarie del Partito Democratico hanno risposto, al cospetto dei rispettivi supporters, alle domande rivolte loro dal moderatore, anchorman di Sky tg 24, Gianluca Semprini.
Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati si sono confrontati, in diretta tv, sulle tematiche selezionate per il dibattito, scelte tra gli argomenti di maggiore interesse politico, economico e sociale, e tra le domande inoltrate tramite social network dagli spettatori.
In questi giorni, in tutta Italia ci si prepara alla data dell’8 dicembre a suon di campagna elettorale, incontri programmatici e presentazione di liste collegate ai democratici che puntano alla segreteria del partito. Anche per Messina è stata una settimana all’insegna di iniziative e conferenze stampa per rendere noti i nomi di quanti ambiscono a rientrare tra i 9 che rappresenteranno la nostra città all’assemblea nazionale e a cui passerà la palla, per identificare la nuova guida, se le primarie non consacreranno un vincitore.(Se uno dei candidati non raggiungesse, infatti, il 50%+1 dei voti-evenienza probabilissima-toccherebbe ai 1000 neoeletti dire l’ultima parola in merito).
Quest’oggi a Palazzo Zanca è stata la volta dei “cuperliani”: Antonio Saitta, capolista della mozione per Messina; insieme al costituzionalista figurano Francesca Sindoni, Francesco Re, Marisa Cusmà Piccione, Rocco Marazzita, Patrizia Dai, Francesco Parisi, Ippolita Olterio e Giovanni Gullotta.
Il deputato regionale, on. Filippo Panarello, che ha tenuto a battesimo l’odierna presentazione, ha sottolineato come la posizione assunta in questa occasione non abbia richiesto cambiamenti di posizioni né abbia comportato problemi di esclusioni o inclusioni.
Mercoledì scorso, anche i cosiddetti civatiani avevano comunicato alla stampa locale i candidati nelle proprie fila, in occasione di un incontro mattutino, nel salone del Guernica.
Capolista Piero David che, insieme ai colleghi di area, aveva dapprima illustrato le ragioni del sostegno al deputato di Monza. Pina Miceli, Giampiero Terranova, Francesco Pietropaolo, Alberto Ponturro, Antonella Nuccio, Bruno Lena, Sharon Schachter e Sebastiano Casablanca gli altri otto candidati.
In questo cocktail di nomi, non mancano ovviamente quelli in sostegno del superfavorito sindaco di Firenze. In appoggio a Matteo Renzi sono nell’ordine Iole Nicolai, segretaria del circolo Big Bang di Capo d’Orlando, il cui posizionamento in lista non sarà andato troppo giù al deputato regionale on. Giuseppe Laccoto, che non ambiva di certo ad un secondo posto.A seguire Giovanna Sciuto, il presidente della VI circoscrizione Francesco Palano Quero, Maria Gabriella Lo Presti, Tito Costa, Antonino Piazza, Giuseppina Alosi e Nicoletta D’Angelo.
Ciò che più fa sorridere in questo specifico caso non è tanto il modo in cui la scelta è stata suddivisa tra i vari “leader”di casa nostra e le tendenze radicate sul territorio, cosa assolutamente normale, quanto il fatto che pur di non menzionare Genovese, i democratici abbiano scelto di attribuire un’altra paternità all’espressione di certi nomi tra quelli sopraelencati, etichettati come proposte di Lupo. Pertanto, a porte chiuse li si chiamerà “genovesiani” ma, una volta aperte, si sceglieranno altri epiteti -eccetto qualcuno che non mostra peli sulla lingua, finanche al cospetto della stampa-.
Per completezza va detto che ab origine il senatore sempreverde (attraverso pseudonimo o prestanome, fate voi) avrebbe voluto sponsorizzare qualcun altro, stando alle voci, ma i duri e puri della prima ora si sarebbero opposti categoricamente: per intenderci avrebbero preteso un cambiamento di verso -cit.-,ossia un’inversione di rotta, benché “modica“. Pare!
Nel frattempo, proprio i renziani giocano la loro partita alla vecchia maniera, a suon di banchetti e volantini informativi e si posizionano in via Tommaso Cannizzaro e nei pressi del centro commerciale di Tremestieri dove, verosimilmente, incontreranno un numero importante di adolescenti intenti a godere di un sabato pomeriggio al riparo dalla pioggia novembrina. Eh già adolescenti, anche loro potenziali elettori: nel giorno dell’Immacolata, infatti, i limiti di età minima per esprimere la propria preferenza di voto, saranno abbassati fino ai 16 anni, come lo stesso statuto del Pd prevede.
Sarà possibile recarsi ai seggi- la cui dislocazione è in fase di definizione- dalle 8 alle 20 di domenica 8 dicembre, muniti di documento d’identità e, a meno che non si sia già in possesso di tessera, il consiglio è di portar con sé anche le monetine (2,00 euro) per la solita imposta d’iscrizione. (ELEONORA URZì)